Tra i miliziani
Isis, il giornalista tedesco infiltrato: "Vi svelo la terribile verità sui tagliagole"
Si chiama Jurgen Todenhöfer ed è il primo giornalista occidentale ad essere stato accolto tra i tagliagole dell'Isis, con i quali ha trascorso dieci giorni a Mosul. Una full immersion nel fondamentalismo islamico in quella che, oggi, è la sua capitale mondiale. Oggi Todenhöfer è tornato a casa, nella sua Germania, e rivela una paurosa verità: "L'Isis - spiega - è molto più forte e pericoloso di quanto abbiamo creduto finora". Così il cronista, 74 anni, nel suo diario su Facebook, dove aggiunge: "Stiamo sottovalutando questi terroristi". Chi è - Jurgen Todenhöfer è piuttosto famoso in Germania, ed è celebre per le sue posizioni anti-militariste. A Mosul è arrivato passando per la Turchia, e dopo sette mesi con i vertici del Califfato è stato accolto. In un'intervista con Der Tz ha rivelato di aver dormito con i miliziani, e di essere stato con loro durante un bombardamento a Raqqa. Il giornalista, dopo aver visto i tagliagole da casa loro, spiega che l'Isis non può essere battuto da un intervento militare e dagli attacchi degli aerei occidentali perché "per quanto possano essere efficaci, ad ogni bomba che cade e colpisce un civile, il numero di terroristi aumenta". Sempre nel suo diario l'uomo spiega che l'Isis ha lavorato duramente per affermarsi come uno stato funzionante, e ha anche raggiunto un certo "benessere sociale", creando un "sistema scolastico efficiente", in grado di fornire un'istruzione anche alle ragazze. "Nessuna misericordia" - Il reporter al suo ritorno si è detto colpito dalla forza e dalle dimensioni del Califfato: "Si estende su un territorio più grande del Regno Unito", e tra i suoi seguaci c'è "un entusiasmo quasi estatico che non ho mai incontrato nei miei viaggi nelle zone di guerra. Ogni giorno centinaia di nuovi combattenti disposti a sacrificare la vita arrivano da tutto il mondo. Per me - ha aggiunto - è incomprensibile”. Todenhöfer parla senza mezzi termini di "pulizia religiosa" portata avanti dal gruppo, e sottolinea: "Isis è il movimento di un 1 per cento, capace però di provocare uno tsunami nucleare. Con queste persone non ho mai sentito quello spirito di misericordia che si prova leggendo il Corano".