Ripudiata dalla famiglia
Mariam, la prima top-gun donna degli Emirati nei raid anti-Isis
C'è anche una donna tra i piloti dei Paesi arabi alleati degli Usa che prendono parte agli attacchi aerei contro l'Isis in Siria. Il maggiore Mariam Al Mansouri, 35 anni, è al comando di uno squadrone e pilota un F-16, uno dei jet che probabilmente hanno lanciato le bombe sulle postazioni dei jihadisti a Raqqa, Aleppo e Idlib. La top gun è la prima degli Emirati entrata nell'aeronautica militare da quando il Paese aprì le porte alle donne. Ripudiata dalla famiglia, benvoluta dall'esercito - Nata ad Abu Dhabi, Mariam è laureata in letteratura inglese. Nelle interviste ha sempre detto che è stato l'amore per il suo Paese e la voglia di sfide a farla decidere di arruolarsi nell'aeronautica. E' stata però ripudiata dal suo stesso clan che, come scrive il quotidiano al-Quds Arab, si è "dissociato da Mariam e da tutti quelli che partecipano all'aggressione internazionale contro il popolo siriano". Ma nonostante questo, sono in molti ad apprezzare il suo operato. "E' altamente qualificata, addestrata ed è un pilota da combattimento", ha detto Yousef Al Otaiba, l'ambasciatore degli Emirati negli Stati Uniti, il quale sull'esperienza della prima top gun emiratina ha anche raccontato un aneddoto: "Il pilota americano che doveva fare rifornimento via aerea ha chiesto aiuto alla flotta emiratina e quando hanno sentito la voce di una donna via radio c'è stato un momento di pausa durato almeno 20 secondi", ha detto l'ambasciatore. La gaffe - Meno leggero è stato l'episodio di cui Mariam è stata protagonista suo malgrado. Nell'annunciare la notizia della sua partecipazione ai raid, la giornalista di Fox News Kimberly Guilfoyle ha spiegato che si trattava di una novità in assoluto per i Paesi arabi: "Molto entusiasmo per una donna al comando di un aereo in un'azione contro i jihadisti. Mi auguro che possa aver fatto molto male all'Isis considerando il fatto che in alcuni Paesi arabi le donne non possono nemmeno guidare", ha detto. Il collega Eric Bolling ha però poi usato una frase infelice: "Possiamo considerarlo come le prime "tette" in un'azione militare?", facendo un gioco di parole e sostituendo nell'espressione "boots on the ground", con cui nel gergo militare si indicano i soldati sul campo, la parola "boots", "scarponi", con "boobs", "tette". Il giornalista è stato subito attaccato su twitter da molti utenti che non hanno gradito il commento.