Orecchiona

Angela Merkel, il segreto del suo potere: 600 sondaggi top secret

Giulio Bucchi

Sono i sondaggi, oltre 600 e segretissimi, il segreto del successo di Angela Merkel. Sempre "sul pezzo", sempre sulla stessa lunghezza d'onda dei tedeschi (forse anche grazie alla consulenza dei suoi psico-esperti), sempre dalla parte della maggioranza. Tutto merito del suo ufficio, che commissiona rilevazioni a ritmo continuo: secondo il settimanale Der Spiegel sono stati appunto oltre 600 i sondaggi realizzati tra il 2009 e lo scorso anno, documenti top secret cui la Cancelliera tedesca si affida per decidere come orientare le sue scelte politiche. Insomma, almeno un punto in comune Angela e Silvio Berlusconi ce l'hanno: la fiducia cieca nei sondaggioni (che il Cav commissiona alla sua amatissima Alessandra Ghisleri, che considera la più affidabile sulla piazza). Der Spiegel per primo ha potuto esaminare i risultati delle inchieste per confrontarli con successivi annunci e prese di posizione politiche della Cancelliera. L'esistenza dei sondaggi, sui quali viene mantenuto il riserbo, è emersa dopo l'esplicita richiesta in questo senso avanzata da un esponente politico del partito dei Verdi che si è avvalso di una norma sulla libertà di informazione, e malgrado il tentativo durato diversi mesi del governo di Berlino di contrastare l'iniziativa. Tutta la Merkel dal clima al rigore - "Faccio quello che ritengo giusto e importante - disse una volta la cancelliera nel 2006 -. Giudicare in base ai sondaggi sarebbe completamente sbagliato". Eppure stando alle valutazioni del settimanale tedesco, la Merkel pur senza seguirne alla lettera le indicazioni si lascerebbe influenzare non poco dall'esito di queste inchieste, che le fornirebbero le linee guida generali da seguire per non discostarsi dall'umore della maggioranza dell'elettorato. Così un discorso pronunciato nel 2009 al Bundestag sui cambiamenti climatici rifletteva quasi parola per parola il contenuto di un sondaggio in materia realizzato tre settimane prima. Der Spiegel afferma di aver ricostruito il legame tra l'esito dei sondaggi confidenziali condotti per conto della cancelliera e diverse decisioni chiave da lei adottate, non da ultima la scelta di restare fedele al rigore durante la crisi dell'Euro e di porre l'accento sull'austerity con quelle economie - come la Grecia - che attraversavano maggiori difficoltà.