Il summit

Nato, vertice in Galles. Cameron e Obama, linea dura contro la Russia

Giulio Bucchi

Il vertice Nato "più importante dai tempi della fine della Guerra Fredda". Così molti osservatori hanno definito il summit di Newport, nel Galles, tra i 67 capi di stato dei Paesi che fanno parte del Patto Atlantico. L'ospite più atteso del padrone di casa David Cameron a Celtic Manor è naturalmente il presidente americano Barack Obama, chiamato a dire una parola chiara e definitiva sui due fronti caldissimi del pianeta: Ucraina e Medio Oriente. "Andremo avanti decisi, non esiteremo ad agire - hanno detto all'unisono Obama e Cameron, che ha aperto anche alla possibilità di raid dalla Siria per colpire le milizie dello Stato islamico. Alla due giorni Nato c'è anche il premier italiano Matteo Renzi, insieme al ministro degli Esteri e neo-rappresentante per l'Ue Federica Mogherini e il ministro della Difesa, Roberta Pinotti. Grandi manovre in Ucraina - Si inizierà parlando dell'Ucraina, con il premier di Kiev Petro Poroshenko che dovrà spiegare i termini del potenziale accordo con il russo Vladimir Putin sul "cessate il fuoco". Per ora da Obama e Cameron è un appello alla "linea durissima" contro Mosca. Sempre sul piatto la possibilità di emettere nuove sanzioni contro la Russia. Obama e Cameron sul Times hanno spiegato che "con la Russia che tenta di forzare uno Stato sovrano ad abbandonare il suo diritto alla democrazia e che decide il suo avvenire con le armi, dovremo sostenere il diritto dell'Ucraina a decidere del suo proprio avvenire democratico e proseguire nei nostri sforzi per rafforzare i mezzi dell'Ucraina". L'obiettivo della Nato sarà mettere in piedi una "forza permanente" nel confine occidentale dell'Ucraina, una sorta di "cordone sanitario" militare contro le tentazioni espansionistiche della Russia. Per questo Londra e Washington chiedono ai Paesi membri della Nato di destinare il 2% del loro Pil alle spese militari. Per il momento, largo all'operazione Rapid Trident in Ucraina, con 1.300 militari da 15 paesi Nato, dal 15 al 26 settembre.  La bomba jihadista - Poi c'è il capitolo, ancora più drammatico, del Medio Oriente e della Siria. Cameron alla Bbc ha già annunciato di non escludere "alcuna opzione e agirò sempre nell'interesse nazionale britannico". "E' importante però che l'intervento occidentale non sia sopra le teste di chi a livello locale sta cercando di combattere l'Isis e non sia fatto contro le richieste e l'attività dei partner regionali". Per ora, però, è impossibile cooperare col regime siriano di Bashar Al Assad. "La mia opinione è che il presidente Assad sia parte del problema piuttosto che parte della soluzione". Sul caso di David Cawthorne Haines, il prigioniero britannico dei jihadisti che potrebbe essere il prossimo occidentale decapitato, il premier inglese ha sottolineato di star dirigendo  personalmente i tentativi per liberarlo. Sono stati stabiliti contatti coi rapitori dell'Is, escludendo però ogni tipo di pagamento di riscatto.