Guerra in Palestina

Gaza, Israele inizia l'azione di terra

simone cerroni

Nella serata di giovedì 17 luglio l'escalation di violenza e guerra nella Striscia di Gaza ritocca i suoi apici: è cominciata l'invasione via terra da parte di Israele. Il premier di Tel Aviv, Benjamin Netanyahu, ha spiegato: "Colpiremo i tunnel che arrivano da Gaza fin dentro Israele". Per l'inizio dell'operazione, a Gaza è stata tagliata l'elettricità. Alle 21.23 l'esecutivo aveva approvato l'espansione dell'operazione militare chiamata Protective Edge. Sono seguiti colpi intensi in rapida successione di artiglieria: diversi raid aerei e colpi sono stati sparati dalla marina israeliana verso il nord della Striscia. Agli israeliani che abitano nell'area di confine con la Striscia è stato ordinato di restare in casa. La trega In precedenza, in giornata, il crollo della debolissima tregua. Un timeout, solamente un timeout, niente di più. L'odio tra israeliani e palestinesi doveva essere messo da parte per almeno 5 ore. La guerra e lo scambio di missili dovevano lasciare il passo agli aiuti umanitari. Ma così non è stato, la tregua è stata violata. Iniziata alle 10 ora locale (le 9 in Italia) nella Striscia di Gaza, la pausa avrebbe dovuto durare sino alle 15 locali per permettere il passaggio di aiuti e rifornimenti alla popolazione di Gaza. Ma nonostante le rassicurazioni all'Onu sia di Israele sia di Hamas, il gruppo fondamentalista che governa il territorio della discordia, almeno due razzi sono stati sparati dalla Striscia di Gaza contro Israele nel Consiglio regionale di Eshkol, senza causare danni o feriti, a poco più di due ore dall’inizio della tregua. Lo fa sapere la polizia israeliana. Ma da Gaza non è arrivata alcuna conferma del lancio. Hamas ha declinato ogni responsabilità: "Stanno mentendo, tutte le fazioni palestinesi continuano ad osservare la tregua", ha riferito una fonte anonima. "Gli israeliani cercano solo un pretesto per riprendere a uccidere". Subito dopo la tregua una fonte israeliana avrebbe riferito alla Bbc che Israele e Hamas avrebbero raggiunto l'accordo per un nuovo cessate il fuoco fissato per domani. Ma la notizia è stata smentita prima da Hamas, poi dal portavoce del premier israeliano Benjamin Netanyahu, Mark Regev. Il raid prima della tregua - Nel frattempo salgono a 1.685 i feriti e a 227 il numero dei palestinesi uccisi dai raid israeliani (in maggioranza civili, solo oggi sono morti sei bambini) nel fazzoletto di terra di Gaza. Lo fanno sapere le autorità sanitarie della zona, mentre Israele conta una vittima. Questa mattina prima che la tregua entrasse in vigore 4 palestinesi sono stato uccisi da colpi di artiglieria caduti a Rafah, uccidendo tre componenti di una stessa famiglia, tre uomini e una donna, e ferendo altre quattro persone. Un altro raid aereo israeliano si è scaricato a Deir el-Balah nel centro della Striscia di Gaza. Il ministero dell’Interno di Gaza ha riportato che gli attacchi aerei hanno colpito anche 30 abitazioni, tra cui quelle dei leader di Hamas Khalil al-Haya e Fathi Hamad. L'esercito israeliano ha poi rivendicato gli attacchi sulle case dei leader del gruppo palestinese e precisa di aver colpito oggi 37 obiettivi, mentre da Gaza sono stati sparati 11 razzi. Anche Hamas però continua la sua azione, anche se dietro le quinte. Sempre alle prime luci dell'alba, le forze israeliane hanno respinto almeno una decina di uomini armati del gruppo che si erano infiltrati dalla Striscia di Gaza attraverso un tunnel per un attacco. L'evacuazione - La violazione della tregua ribadisce come le prove di disgelo sono assai lontane e come entrambe le popolazioni torneranno ad avere gli occhi puntati verso l'alto, dove in cielo fanno da padroni i missili. Circa 100mila abitanti del nord e dell'est di Gaza, vicino al confine con Israele, sono stati infatti avvertiti di lasciare le loro abitazioni. L'avvisaglia di evacuazione arriva tramite messaggi vocali diffusi in particolare per il quartiere orientale di Shujàiyya: i residenti sono stati chiamati ad "evacuare nell'interesse della loro sicurezza".