Ultime ore di regime

Siria, Damasco sta per cadereAnche Mosca volta le spalle a Assad

Nicoletta Orlandi Posti

Persino un alleato di ferro come la Russia comincia a vedere vicina la caduta di Bashar Assad. Il presidente siriano è infatti ormai sempre più disperato nella difesa dall’avanzata dai ribelli. Le ultimi notizie confermano che il regime sta usando i missili Scud come fece Saddam Hussein durante la Guerra del Golfo e intanto cerca di blindare Damasco e i suoi dintorni.  Riconoscimento dei ribelli - Mosca sembra voler voltare le spalle, preoccupata anche dal riconoscimento dato da Washington alla Coalizione delle opposizioni siriane. "Non possiamo escludere una vittoria dell’opposizione", ha ammesso il viceministro degli Esteri russo Mikhail Bogdanov, "i fatti vanno visti per quelli che sono, il regime perde sempre più il controllo di una larga parte del territorio" di fronte a ribelli, "ispirati dal riconoscimento dell’opposizione e addestrati con armi provenienti dall’estero". "Adesso", ha osservato Bogdanov, "possono urlare 'Prendiamo Aleppo, prendiamo Damasco'".  Due attentati in poche ore - Che si avvicini la battaglia per la capitale lo fanno capire i due attentati avvenuti nelle ultime 48 ore. Mercoledì il ministro dell’Interno siriano, Mohammed Ibrahim al Shaar, era rimasto ferito in modo non grave dentro l’edificio che ospita il dicastero. Al-Shaar, ha raccontato una fonte della sicurezza, "è stato ferito a una spalla dal crollo del soffitto. E’ stato portato in ospedale ma le sue condizioni non destano preoccupazione e presto sarà dimesso". L’attentato era stato ben pianificato, probabilmente con l’aiuto di un complice interno al ministero. Le deflagrazioni sono state tre e all’ingresso del ministero, la prima di un’autobomba e le altre di due congegni esplosivi. Oggi un’altra autobomba è esplosa a sud-est di Damasco. Un primo bilancio parla di 16 morti e 25 feriti e tra le vittime vi sarebbero donne e bambini. L'attentato è stato compiuto a Qatana, a 25 chilometri dalla capitale siriana. La conferma dell’utilizzo degli Scud e del tentativo di innescare un’escalation in risposta alla crescente pressione militare dei ribelli è arrivata dall’Amministrazione Obama. "Sì sono stati sparati all’interno della Siria", ha confermato un alto funzionario a prpsoito della notizia pubblicata dal New York Times. Il quotidiano mercoledì aveva scritto di sei  missili lanciati dall’area di Damasco verso località controllate dall’Esercito libero siriano nel nord.