Sonia Gandhi e il suo partito
Sonia Gandhi, suo figlio Rahul e il suo partito partito del Congresso hanno vinto le elezioni legislative in India. L'emittente "all news" Ndtv indica questa ripartizione tra le principali coalizioni e partiti: Upa (l'alleanza di forze guidata dal Partito del Congresso della Gandhi) 236 seggi; Nda (opposizione di centrodestra) 166; Terzo fronte 88; Quarto fronte 36; altri 12 seggi. Questi dati dovrebbero garantire alle forze progressiste una maggioranza sufficiente a governare lo sterminato Paese. La donna, vedova di Rajiv Gandhi, è di origini italiane, ed è in politica da quando il marito, nel maggio del 1991, venne assassinato. Lo conobbe a Cambridge, dove lui studiava e le i faceva la barista. Si sposarono nel '68, e lei si stabilì in India. Ottenne la cittadinanza nel 1983, perché il suo essere straniera avrebbe potuto danneggiare l'ascesa politica del marito, figlio di Indira Ghandi. Il Paese, finora, non l'aveva vista sempre di buon occhio, proprio per le sue orgini. Tanto che alla prima vittoria, nel 2004, quando venne votata all'unanimità per condurre un governo di coalizione composto da diciannove partiti, declinò la candidatura proprio per l'ostracismo mostrato verso di lei da gran parte della classe politica indiana. Ma il Partito del Congresso, di cui è presidente, ha sempre avuto alla guida un membro della famiglia Nehru-Gandhi. E ora ha vinto di nuovo. Subito dopo i risultati, sono iniziati i festeggiamenti all'esterno di Janpath 10, la storica residenza della famiglia Gandhi-Nehru a New Delhi e ad Akbar Road, dove c'è la sede principale del Partito del Congresso e dell'Upa (United Progressive Alliance) che da quattro anni guida il governo. Centinaia di sostenitori con tamburi e bandiere inneggiano a Sonia Gandhi e a suo figlio Rahul, intonando anche "Jai Ho", la canzone del film premio Oscar "The millionaire", divenuta la colonna sonora del Congresso per queste elezioni e poi abbandonata.