Castro demente?

Fidel rimbecillito, lo dice Twitter: scrive solo di compagni morti

Giulio Bucchi

  Anche per i mostri sacri della sinistra radicale latino-americana, sia politica e che intellettuale, arriva il tempo in cui l’età dà al cervello. Jaime Garcia Marquez, il fratello di Gabriel, ha infine confermato quel che ormai si mormorava da tempo: il Nobel per la Letteratura non ci sta più con la testa, e per questo ha interrotto la sua autobiografia. Ma «conserva il buon umore» e comunque la demenza senile «è un problema di famiglia». Ma a questo punto il tam tam investe Fidel Castro, il vecchio amico di Gabo. Che invece continua a scrivere: ma proprio quel che sta scrivendo sta gettando i cubanologi nella perplessità più totale. Da sempre lettore insaziabile e oratore logorroico, da quando la malattia lo aveva obbligato a abbandonare comizi e politica attiva, Fidel aveva iniziato a sfogarsi in lunghi saggi tuttologici. Ma esattamente dal 10 giugno i lunghi saggi sono stati sostituiti da brevi scritti di non altre 65 parole l’uno, da molti paragonati agli haiku della poesia giapponese.  Social network - Jaime Suchlicki, direttore dell’Istituto di Studi Cubani e Cubano Americani dell’Università di Miami, ha ipotizzato che forse l’anziano leader non si sente più in grado di scrivere saggi lunghi, e cerca così di far parlare ancora di sé con messaggi che costringono gli esegeti a scervellarcisi sopra. Emilio Ichikawa, un blogger di Miami nato a Cuba, ritiene piuttosto che si tratti di un’evoluzione logica: in effetti, fa notare, gli ultimi saggi di Fidel non erano che uno o due paragrafi di riflessioni originali, conditi di interminabili citazioni. Phil Peters, cubanologo dell’Istituto Lexington di Washington, pensa che si sia «allenando per Twitter». Ma a molti il dubbio di un’arteriosclerosi galoppante lo fanno venire i soggetti trattati. Ecco ad esempio una di queste riflessioni, che come le altre è stata pubblicata dai siti governativi. «Rispetto tutte le religioni anche se non le condivido. Gli esseri umani cercano una spiegazione alla loro esistenza, dai più ignoranti ai più sapienti. La scienza cerca costantemente spiegazioni delle leggi che reggono l’universo. In questo istante lo vedo nel momento dell’espansione, iniziato circa 13.700 milioni di anni fa». Ed eccone un altro: «gli yoga (sic: al plurale…) fanno cose con il corpo umano che scappano alla nostra immaginazione. Stanno lì, davanti ai nostri occhi, attraverso immagini che arrivano istantaneamente da enormi distanze, attraverso il Passaggio allo Sconosciuto». Un altro “haiku” è consistito in un elogio alla moringa, pianta commestibile originaria dell’India: «fonti inesauribili di carne, uovo e latte, fibre di Seta che sono capaci di somministrare lavoro all’ombra e ben remunerato, con indipendenza dall’età e dal sesso».  Chi è l’ubriacone? - Poi c’è stato questo attacco: «Deng Xiaoping sembrava un uomo saggio e senza dubbio lo era. Ma commise un piccolo errore. “Bisogna castigare Cuba”, disse un giorno. Il nostro Paese non pronunciò mai il suo nome. Fu un’offesa assolutamente gratuita». Da ricordare che non solo il capitalismo comunista di Deng Xiaoping è ormai il modello delle riforme di Raul Castro: lo stesso Raul ha appena compiuto in Cina la sua prima visita all’Estero da quando è capo dello Stato, dal momento che la Cina è il secondo socio commerciale di Cuba e i cinesi stanno investendo a Cuba in modo massiccio. Un altro haiku è stato un elogio all’ex-leader tedesco orientale Eric Honecker, contrapposto a un personaggio non identificato che «ha venduto la sua anima al diavolo per poche gocce di vodka». Eltsin, Gorbaciov, o magari proprio il fratello, che è notoriamente a sua volta un noto estimatore del liquore tipico russo? di Maurizio Stefanini