Da Durban II 16 paginette
Tutto questo can can per sedici paginette -143 paragrafi- contro il razzismo e la xenofobia. Approvate addirittura in anticipo sui tempi. Tutti a casa dunque? Macché: i delegati resteranno a Ginevra lo stesso fino a venerdì. La Conferenza dell'Onu sul razzismo ha approvato già oggi a Ginevra il suo documento finale. Il testo è stato approvato per acclamazione e in anticipo rispetto alle previsioni. Il testo è stato approvato senza modifiche rispetto alla bozza trasmessa venerdì sera alla Conferenza. La bozza del documento - non giuridicamente vincolante - è il frutto di difficili negoziati, segnati in particolare dalle divisioni tra Paesi occidentali e musulmani. La mole iniziale del documento è passata da 750 a 143 paragrafi, e i capoversi antisemiti della dicordia sono scomparsi. I temi principali- L'attenzione e i dibattiti si sono focalizzati sulla questione mediorientale e la diffamazione delle religioni. Ma anche sui diritti delle minoranze e dei popoli indigeni, la lotta alla xenofobia e la discriminazione nei confronti di immigrati, rifugiati, richiedenti asilo, donne o ancora i rom. Esorta tra l'altro gli Stati a punire le attività violente, razziste e xenofobe da parte di gruppi neo-nazisti, neo-fasciti o simili. Nella sua ultima versione il testo (16 pagine) ribadisce l'impegno a "prevenire, combattere e debellare il razzismo, la discriminazione razziale, la xenofobia e l'intolleranza". Sul punto controverso della diffamazione delle religioni, il compromesso ha sostanzialmente accolto le modifiche chieste dai Paesi occidentali e non deplora la stigmatizzazione delle religioni, bensì la stigmatizzazione degli individui in base alla loro religione o il credo religioso. Per la questione mediorientale, il progetto si limita a riaffermare la Dichiarazione ed il Piano d'azione approvato alla Conferenza del 2001, abbandonata da Israele e Usa per denunciare i toni antisemiti. Poi emendati, i paragrafi della dichiarazione di Durban 1 sulla questione mediorientale esortano essenzialente alla ricerca della pace. Il documento ricorda l'Olocausto. Afferma inoltre che schiavismo, tratta degli schiavi, apartheid, colonialismo e genocidio non devono essere dimenticati.