L'editoriale

Importiamo clandestini perfino dalla Grecia

Maurizio Belpietro

«Volete andare in Italia? Ma prego, accomodatevi, vi accompagniamo noi». Ormai è così risaputa la nostra fama di persone ospitali che gli immigrati una volta sbarcati sulle coste mediterranee cercano solo l’Italia e i Paesi in cui giungono fanno a gara per accontentarli, portandoceli. È successo anche ieri al largo della Grecia. Un barcone con a bordo circa 200 migranti è stato localizzato in mattinata dal Centro di ricerca e soccorso del ministero della marina mercantile greca 117 miglia al largo di Pilos. Ma una volta raggiunto il barcone, nonostante la costa del Peloponneso fosse la più vicina, i soccorritori non si sono sentiti rivolgere la richiesta di essere sbarcati in Grecia. I migranti hanno infatti cortesemente declinato l’invito a salire sulle navi colà dirette, dicendo di voler andare in Italia. E così eccoli accontentati: il barcone è stato agganciato da una delle navi giunte a prestare aiuto e in serata è stato rimorchiato verso l'Italia: destinazione un porto della Sicilia. Giusto. Immaginiamo che ai greci non sarà parso vero di sentirsi rivolgere la richiesta di approdare nella penisola. Come è noto ad Atene e dintorni stanno peggio di noi e da quanto risulta i migranti non sono soliti trattarli con i guanti bianchi, almeno a dar retta a un servizio giornalistico pubblicato di recente dal settimanale tedesco Der Spiegel. E anche gli extracomunitari sul barcone bisogna capirli: uno arriva in Grecia e poi che fa?  Leggi l'editoriale integrale di Maurizio Belpietro