L'editoriale
Giudici, tagliare le ferie è solo un buon inizio
Devo dare atto al presidente del Consiglio di avere una straordinaria abilità nell’intercettare il sentimento comune. Non so se il suo modo di assecondare l’opinione pubblica sia frutto di calcolo o faccia parte di una dote naturale. Sta di fatto che appena è in difficoltà, Renzi sa sempre cosa fare e trova il modo di farlo, sposando una causa che lo fa risalire nei sondaggi. Provate a pensarci: dopo i primi mesi, quando il suo governo annaspava tra una inconcludente riforma elettorale (oggi nessuno sa più che fine abbia fatto l’Italicum, che da decisione assolutamente indispensabile è divenuto una decisione assolutamente procrastinabile) e una pasticciata trasformazione del Senato, il premier ha premuto l’acceleratore dell’abolizione delle Province. In men che non si dica la più detestata istituzione è stata spazzata via dalla legge Delrio, dal nome del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio. Per l’esecutivo si è trattato di una medaglietta appuntata sul petto o se si vuole di una bandierina che si è aggiunta all’opera di rottamazione della Casta. Non importa che a conti fatti i risparmi siano ridotti a poca cosa e la struttura burocratica delle Province abbia solo cambiato nome (Il Secolo XIX ha calcolato che a Genova se va bene si eviterà di spendere un milione di euro l’anno, ma anche questo molto probabilmente sarà mangiato dai rimborsi spese dei nuovi consiglieri). Ciò che conta è aver distratto l’attenzione dagli insuccessi, concentrandola sul risultato positivo della cancellazione delle Province. (...) Leggi l'editoriale completo di Maurizio Belpietro su Libero in edicola oggi 10 settembre 2014