Nuovo catasto: in arrivo supertassa Prelievi in aumento del 900%
Se l'Imu sarà una mazzata, la revisione delle rendite potrebbe essere il colpo di grazia per il mercato immobiliare. L'entrata in scena del nuovo "valore patrimoniale" e delle "rendite catastali" aggiornabili renderanno fuori controllo la fiscalità del mattone. Con la legge delega si definisce l'introduzione del cosidetto "valore patrimoniale", che sarà determinato dal valore di mercato corretto da parametri sulla situazione dell'immobile. L'algoritmo su cui si basa questo valore venne già utilizzato nel 2000-2001 e fu un fiasco clamoroso, spiega un articolo de Il Sole 24 Ore. Il valore patrimoniale - I valori di mercato saranno definiti dall'Omi (Osservatorio Mercato Immobiliare) e si basano sulle microzone, quartieri omogenei individuati in ogni città d'Italia. Ma adattare i valori medi di mercato per microzone alla realtà concreta potrebbe portare a errori e sperequazioni macroscopiche: per questo già anni fa l'allora direttore del Territorio, Mario Picardi, aveva suggerito in Parlamento di inviare a tutti i proprietari un modulo da riempire con i dati del loro immobile. Come cambia la rendita catastale - La "rendita catastale" cambierà rispetto a oggi. Si partirà dai valori locativi annui espressi al metro quadrato e si applicherà una riduzione derivante dalle spese: manutenzione straordinaria, amministrazione, assicurazioni, adeguamenti tecnici di legge. A questo punto il valore annuo al metro quadro verrà moltiplicato per la superficie e il risultato sarà la rendita catastale. La differenza con il vecchio sistema, basato sui vani, è enorme per cui va rispensato tutto il sistema dei moltiplicatori attualmente in uso non solo per l'Imu ma anche per le imposte su compravendita. Se venissero mantenute le aliquote e il sistema delle basi imponibili attuali, le imposte aumenterebbero dal 500 al 900%, quindi il risultato sarebbe assurdo. Il viceministro in imbarazzo - Vittorio Grilli, vice ministro dell'Economia, ha detto che la riforma del catasto «prenderà tempo». Innanzitutto ci vorrebbero minimo cinque anni solo per raccogliere i dati ma Grilli assicura che "la filosofia di fondo della riforma prevede la parità di gettito. Una volta adeguati i valori patrimoniali a quelli di mercato, se aumenta il valore le aliquote saranno abbassate". Con un'incognita: la parità di gettito "sarà garantita nel totale, potrebbe non esserlo nelle situazioni particolari" conclude Grilli. Il rischio di disparità di trattamento si profila già all'orizzonte.