Equitalia inaugura il super pc: anticipa le mosse di chi evade
Colpire l’evasore ancor prima che evada. È questo il sogno di Attilio Befera, che dopo 17 anni passati ad occuparsi di fisco sente l’obiettivo a portata di mano. Tutto ruoterà intorno al nuovo redditometro, che sarà operativo, come il direttore dell’Agenzia delle Entrate continua a ripetere incessantemente come un mantra da diversi mesi, in tempo per le dichiarazioni di giugno. I progressi informatici da una parte e l’abbattimento di qualsiasi segreto e diritto alla privacy dall’altra, faranno il resto. Redditi, spese, acquisti, mutui, prestiti, bollette, proprietà, hobby, vizi, virtù, manie: tutto finirà nel tritacarne dell’enorme supercomputer il cui cuore alloggia nei sotterranei romani della Sogei (che gestisce l’anagrafe tributaria). Duemila server in circa duemila metri quadri. Sono queste le dimensioni di Serpico, acronimo altisonante e minaccioso che dietro la maestosa immagine del super poliziotto Al Pacino nasconde la banale sigla Servizio per le informazioni sul contribuente. È lì che le 22mila informazioni al secondo elaborate da potenti processori verranno frullate, mescolate, confrontate fino a sfornare non solo le eventuali anomalie, ma anche la fotografia aggiornata e incontrovertibile di quanto ognuno di noi dovrà versare all’erario. In altre parole, Serpico conosce la nostra dichiarazione dei redditi prima che sia stata compilata. Ed ecco lo strumento infernale: un sofwtare on line ci dirà se quanto “crediamo” di dover sborsare in tasse corrisponde alla “realtà” elaborata dal computer. Piaccia o no, quello è il livello delle vostre tasse. E se le cifre non coincidono, preparatevi a tirare fuori lo scontrino anche del panettiere per contestare gli accertamenti del fisco che scatteranno in automatico al superamento di determinate (non si sa ancora bene quali) soglie di scostamento. Il direttore centrale dell’Accertamento dell’Agenzia delle Entrate, Luigi Magistro, qualche tempo fa si è vantato del suo Serpico: «Pochi Paesi al mondo hanno un sistema informativo cosi». In effetti, forse solo nell’Eurasia di Orwell c’era qualcosa di simile. E forse questo intendeva ieri il direttore dell’Agenzia delle Entrate quando ha parlato della necessità di un «cambiamento culturale». Bisogna abituarsi ad una diversa prospettiva. Magari siete evasori e non sapete di esserlo. In questo caso Serpico vi aiuterà. Pregustando l’entrata a regime del nuovo redditometro, il direttore dell’Agenzia delle Entrate ha comunque invitato, riferendosi ai dati sulle dichiarazioni dei redditi diffusi venerdì da Via XX Settembre a superare le contrapposizioni tra «tra guelfi e ghibellini», sottolineando quanto sia «errato» fare delle medie, mettendo una categoria contro un’altra, quando invece c’è da vincere «la sfida» contro l’evasione. E la sfida, sebbene sia un po’ curioso dirlo mentre gli ispettori sono dai gioiellieri di Firenze, non si vince più con i controlli. Quelli, ha spiegato Befera durante un convegno a Napoli, «ormai li abbiamo diminuiti perché siamo in grado di andare in modo sempre più mirato e scientifico sull’evasore». Insomma, basta Serpico. di Sandro Iacometti twitter@sandroiacometti