Moretti (Fs): Montezemolo
Mauro Moretti, amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato, non si trattiene dal lanciare una critica ad Alitalia. Lo fa dalle pagine del mensile di casa Mondadori First, in una intervista concessa ad Andrea Marcenaro. “Dica qualcosa di perfido su Alitalia”, gli domanda il giornalista. E Moretti risponde: “Pensino di più ai clienti e meno a me. La devono smettere, loro, di dire cose sbagliate e illegittime su di noi. Se no li quereliamo”. Di fronte all’altro quesito, quello che riguarda gli aiuti di stato (un dubbio avanzato dagli stessi dirigenti della compagnia aerea), arriva pronta la risposta: “Hanno aggiunto che la nostra è concorrenza ambigua e sleale. E non è vero, lo sanno, ma hanno qualche paura che con il Frecciarossa gli svuotiamo il Freccia Alata. Be’, devo dire che già sta avvenendo”. Dica qualcosa di tremendo su Montezemolo e sul suo Nuovo Trasporto Ferroviario. Montezemolo è abituato alla Ferrari, andar di corsa è il suo mestiere. Lo teme? “Concorrenza, ottima cosa, anche se lavora anche con capitali francesi” E che male c’è? “Male è una parola grossa. Però c’è questo. Che la legge consente a lui di fare entrare i francesi in Italia, ma non consente a noi di svilupparci in Francia. I francesi, grazie a Montezemolo che li ha messi in società col 20 per cento (e alla legge italiana del 2001 che liberalizza i binari), potranno fare non solo la Parigi-Roma, ma anche la Milano-Roma, o la Torino-Napoli, o qualsiasi tratta veloce vogliano in Italia, insomma, ci faranno concorrenza qui". E voi fate concorrenza là: Parigi-Lione, o Lione-Bordeaux, o qualsiasi altro accidente di linea vi salti in testa. "Non possiamo, con la legge che hanno i francesi. Dovremmo partecipare di una società francese come loro partecipano di una società italiana. Ma i francesi hanno una sola società, la SNCF. Non esiste un’altra società francese che possa aprire agli italiani o a chicchessia. Sa cosa vuol dire questo? Vuol dire che in un sistema integrato come quello ferroviario, i francesi avranno un vantaggio di anni. E con i tempi così sfasati, di quattro anni, forse cinque, il fosso diventa incolmabile, e la loro competitività, non prevedendo reciprocità, potrà diventare devastante". Lei è presidente delle Ferrovie della Comunità Europea, avrà fatto presente la cosa. “Certo. E farò di più. Cercherò di regolare le leggi autonome nazionali. Ne stiamo già parlando”.