E la Cina inizia a comprarci
Già lunedì sera si era diffusa la voce, poi confermata da fonti del Tesoro: c'è stato un incontro tra il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, e Lou Jiwei, il presidente della China Investment Corp, uno dei più grandi fondi d'investimento mondiali. Sul contenuto dei colloqui - che risalgono allo scorso 6 settembre - non è trapelata alcuna conferma ufficiale. Secondo il Financial Times, però - e l'indiscrezione ha trovato diverse conferme - il governo italiano avrebbe proposto a Pechino acquisti "significativi" di titoli di Stato italiani, per cercare di frenarne la corsa dei rendimenti. Silenzio cinese - La Cina, da par suo, non ha né confermato né smentito le notizie secondo le quali siano tutt'ora in corso i colloqui tra Italia e Cina per l'acquisto da parte di Pechino di una significativa fetta di debito sovrano, operazione analoga a quella condotta negli anni dal Dragone negli Stati Uniti. La portavoce del ministero degli Esteri cinese, Jiang Yu, nel corso di una conferenza stampa si è limitata ad affermare che il suo ministero non è responsabile dei contatti sui problemi economici, dei quali "si occupano altri dipartimenti". La colonizzazione del Dragone - Nel frattempo, però, cominciano a trapelare anche le prime cifre. Sempre secondo il Financial Times la Cina avrebbe già acquistato il 4% del debito pubblico italiano, un investimento che ammonta a 1.900 miliardi di euro. L'autorevole quotidiano della city londinese ha citato fonti ufficiali italiane. Secondo il Ft, nella recente visita in italia di Lou Jiwei, preisdente della China Investment Corp, avrebbe parlato con Tremonti di quella che viene definita "la colonizzazione al contrario dell'Europa ad opera della Cina". Tuttavia, ha aggiunto il Ft, il ministro "ha finito con il cercare nuove alternative anche alla luce dei moniti della Banca centrakle europea sul fatto che il suo programma di titoli non può andare avanti all'infinito".