Isvap, da gennaio obbligatoria la Compliance.Tutti i segreti in un volume

Andrea Tempestini

Al giorno d'oggi, un’efficace gestione del business non può prescindere dal rispetto dei principi di correttezza, trasparenza  e responsabilità e, di conseguenza, dall’osservanza, nel perseguimento degli obiettivi economici, delle prescrizioni normative esterne (fonti internazionali, europee, nazionali, territoriali, regolamenti e provvedimenti emanati da Autorità di settore) e dall’aderenza alle previsioni delle norme interne (statuti, codici etici e di condotta nonché accordi categoriali, stipulati con associazioni varie di utenti o consumatori). L'Isvap, a far data dal 1 gennaio 2009, ha reso obbligatoria per il settore assicurativo italiano la funzione di Compliance. Tale funzione costituisce il presidio aziendale deputato al controllo che l'impresa, nel perseguimento dei suoi obiettivi di business, agisca in modo conforme all’apparato normativo regolante il settore economico di riferimento, in modo da non incorrere nell’irrogazione di sanzioni giudiziarie o amministrative e da evitare, altresì, il verificarsi di perdite patrimoniali o danni di reputazione. Il fattore reputazionale, nel corso degli ultimi anni, ha peraltro assunto un ruolo di primaria importanza quale parametro di valutazione nel giudizio di apprezzamento che i vari stakeholder formulano in ordine alle aziende. I gravi scandali finanziari che hanno di recente suscitato incredulità ed indignazione presso l’opinione pubblica hanno infatti concorso al formarsi di una diffusa sensibilità sociale al possesso o meno di un’elevata e solida reputazione da parte dell’operatore economico. La Compliance può quindi rappresentare un’importante istanza di controllo in grado di prevenire o, comunque, arginare possibili danni alla reputazione dell’impresa. Il testo Teoria e Prassi della Compliance nelle Assicurazioni persegue il duplice intento di illustrare le caratteristiche salienti di tale funzione così come prevista dall'Isvap e, al contempo, di proporne una lettura che sia il più possibile aderente alla prassi invalsa nelle Compagnie. Nel volume, dopo un celere accenno alla sistema di governo societario e ai Controlli Interni, si illustra che cosa sia la Compliance, definendone il ruolo all’interno della corporate governance, le finalità perseguite, la funzione assolta in azienda e l’ambito normativo che ne costituisce oggetto di presidio. Vengono quindi discusse le attività in cui si concretizza operativamente il processo di Compliance: individuazione delle norme di pertinenza da presidiare e dei processi aziendali  su cui queste impattano, analisi della normativa individuata, assessment dei nodi di processo esposti al rischio di mancata Compliance, proposizione proattiva di interventi a mitigazione dei rischi individuati e redazione di adeguata reportistica agli organi sociali in ordine alle attività di controllo svolte. Il testo è inoltre corredato da un’ampia appendice pratica, ove particolarmente interessanti risultano essere il ricco glossario dei termini di maggior rilevanza e il capitolo dedicato al Compliance Analysis Model, un modello standard di project management a supporto della Compliance nell’attività di valutazione dei rischi di non conformità normativa, in grado di facilitare la formalizzazione e la registrazione dei risultati ottenuti, specie in vista di futuri recuperi ed analisi di follow up dei dati. di Elisabetta Casarin