Marchionne: "La stabilità politica è essenziale"

domenico d'alessandro

Anche da Bruxelles fa sentire la sua voce l'amministratore delegato di Fiat Sergio Marchionne. Partecipando al gruppo di lavoro Cars 21, il numero uno del Lingotto ha sottolineato che "la stabilità politica è essenziale. Abbiamo bisogno di tranquillità per gestire le aziende". L'ad ha proseguito: "Abbiamo raggiunto un accordo a Pomigliano, c'è la proposta di lavorare sul tavolo di Mirafiori. Il problema Fabbrica Italia va avanti a pezzi, portiamola avanti evitando di creare altri problemi". Parlando dell'andamento negativo dei conti della sua azienda, quindi, ha aggiunto: "Ci siamo concentrati sui segmenti A e B, quelli che erano incentivati nel passato: ne stiamo pagando le conseguenze come sapevamo già". L'incontro, focalizzato sulle misure attuabili per rilanciare il settore dell'auto in Europa, funge da spunto per Marchionne per fornire qualche idea: "Occorre riconoscere le condizioni competitive in cui ci troviamo, non siamo messi bene a livello europeo e quindi occorre fare qualcosa di veramente significativo". Il capo della maggiore azienda automobilistica italiana ha quindi affermato: "Alla fine paghiamo sempre noi regole più dure, obiettivi più duri, tempi raccorciati: tutto a spese dell’industria. Se vediamo i conti economici dei miei concorrenti che sono qui - ha concluso - la maggior parte degli utili viene da fuori, non dall’Europa: e poi ci si domanda perchè non riusciamo a guadagnare".