L'Inps rivede i conti: utile solo di 706 milioni nel 2010

Roberto Amaglio

Il Consiglio di Indirizzo e Vigilanza dell’Inps, presieduto da Guido Abbadessa, ha approvato nella seduta di martedì l’assestamento al Bilancio preventivo finanziario generale per l’anno 2010. Un rendiconto dai due volti, con l'Istituto di previdenza che conferma un utile sensibile di 706 milioni di euro, ma che è ben lontano dai 4 miliardi previsti nel bilancio di previsione 2010. Variazioni - Tale modifiche finanziarie derivano dal cambiamento dei parametri contenuti nel Dpef 2010-2013, soprattutto per quel che riguarda la crescita in termini reali del Pil italiano (ritoccato dallo 0,5% all’1%), il tasso di inflazione programmata dell’1,5% e la contrazione stimata dell’occupazione complessiva dello 0,4%, invece che dello 0,2%. Questi fattori fanno sì che si sia registrato un avanzo della gestione di competenza: +706 mln, quale differenza tra accertamenti per 284.219 milioni e impegni per 283.513 milioni. Tuttavia in sede di previsione gli economisti dell'Inps erano stati molto più ottimisti, stimando un utile di 4.145 milioni di euro. Una fiducia che è stata smorzata dal permanere della difficile situazione economica, come si legge dalla nota diramata dal Civ dell’Inps. "La situazione economica ha evidenziato per la gestione finanziaria, da un lato la riduzione delle entrate contributive e dall’altro l’incremento delle prestazioni istituzionali e ha consigliato, per la gestione economico-patrimoniale, l’adozione di criteri prudenziali in particolare nella valutazione di significative poste di bilancio". A tal proposito il Civ dell’Inps ha chiesto che tali criteri prudenziali debbano essere adottati anche nella predisposizione dei prossimi documenti contabili qualora si prolunghi l’attuale stato di difficoltà economica