Crisi Fincantieri, lunedì incontro con i sindacati

Roberto Amaglio

I lavoratori di Fincantieri continuano a protestare, mentre il ministro Sacconi afferma di non aver ancora ricevuto notizie certe da parte dell’azienda su eventuali esuberi o piani industriali. A chi credere? E, soprattutto, a chi fare riferimento per avere lumi sulla situazione? Una bella gatta da pelare, anche perché anche oggi le fonti governative confermano di non aver ricevuto alcuna notizia sull’eventuale piano industriale "lacrime e sangue" di Fincantieri. Maurizio Sacconi, infatti, è tornato a ribadire un concetto già ribadito allo scoppio delle proteste dei lavoratori. "C'è stata una spregiudicata fuga di notizie che sembra fatta apposta per cercare di premere su commesse pubbliche, ma le commesse pubbliche si fanno solo se servono davvero. L’azienda ha precisato che non c'è, che non è mai stato discusso e approvato in una sede formale un piano". Una situazione di stallo che, probabilmente, verrà chiarita meglio lunedì 27 settembre, quando l’azienda ha convocato un incontro sindacale per esplicitare la sua posizione. Arrivano rassicurazioni anche dalla Lega che, per bocca di Francesco Belsito (sottosegretario al Ministero per la Semplificazione Normativa e vicepresidente autosospeso di Fincantieri), garantisce l'inconsistenza degli esuberi. "A riguardo di una fantomatica chiusura dello stabilimento della Fincantieri di Riva Trigoso e di un altrettanto fantomatico ridimensionamento di quello di Sestri Ponente intendo chiarire, una volta per tutte, che non abbiamo mai ragionato, e sottolineo mai, su una simile ipotesi, tanto meno in Consiglio d’Amministrazione di Fincantieri. Ribadisco inoltre che la Lega Nord considera fondamentale la salvaguardia dei posti di lavoro in una Regione, la Liguria, già fortemente penalizzata negli scorsi anni da dissennate politiche portate avanti da giunte certamente non di centrodestra". Che la situazione non sia chiara, però, lo testimonia anche la lettera aperta che il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, ha inviato al Premier Silvio Berlusconi, nelle sue vesti di ministro a interim per lo sviluppo economico. "In qualità di coordinatore della commissione Attività produttive della conferenza delle Regioni - scrive Spacca nella lettera –, le rappresento la forte preoccupazione per l’aggravarsi della situazione relativa alla crisi della cantieristica navale ed in particolare della realtà di Fincantieri, che rischia velocemente di assumere, nei nostri territori, anche i connotati di un’emergenza sociale. Le esprimo ulteriore forte preoccupazione delle Regioni in merito alle notizie pubblicate sulla stampa nazionale di presunti piani industriali in cui l’azienda prevederebbe chiusure di cantieri, esuberi per 2.500 lavoratori diretti, a cui andrebbero aggiunti i lavoratori degli appalti e del vasto indotto".