
Contanti, dopo gli anziani i giovanissimi: ora sono loro ad amare il cash

Seppur con un po’ di ritardo rispetto agli altri Stati Ue, anche l’Italia ora sta vivendo un consolidamento nell’uso dei pagamenti cashless dovuto a una maggior richiesta da parte dei cittadini agli esercenti e a una maggiore facilità di utilizzo grazie alla diffusione di smartphone e wearable, ossia orologi, anelli e bracciali. Nonostante l’aumento del cashless restano differenze importanti nei settori di utilizzo e timori soprattutto da parte dei giovanissimi. Del resto anche molte imprese sono ancora restie nei confronti delle soluzioni tecnologiche più impattanti e, ancora oggi, molte aziende considerano l’e-commerce B2B meno strategico per la crescita del loro business.
Questi, in sintesi, sono i dati che emergono dalle survey su cittadini ed imprese condotta dalla Community cashless Society di The European House - Ambrosetti, il cui Forum Finale si terrà il 3 aprile 2025 a Villa d’Este (Cernobbio). La survey ai cittadini - un campione di mille cittadini rappresentativi della popolazione per età, geografia, settore economico e livello di istruzione ha evidenziato che i pagamenti digitali siano preferiti da oltre il 76% degli italiani, con un rilevante cambiamento nella scelta del canale preferito. Crescono, infatti, le preferenze verso i pagamenti con smartphone e modalità P2P (+4,7%), mentre cala lievemente il ricorso alle carte di pagamento e iniziano ad affermarsi le transazioni con dispositivi wearable.
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I pagamenti con smartphone e modalità P2P e quelli con dispositivi wearable riportano valori di utilizzo che sfiorano addirittura la soglia del 50% di preferenze fra i più giovani (18-24 anni). Complessivamente sono i giovani compresi fra i 18 e i 30 anni che hanno trascinato la crescita del cashless in modo importante. Una propensione che, però, è ribalta nella fascia compresa tra i 14 e i 18 anni, che costituisce il nuovo focus della survey 2025.
Infatti, fra i giovanissimi resta un elevato ricorso al contante (che resta il metodo preferito dal 57% di loro) dovuto al timore da parte dei genitori di spese incontrollate o eccessive da parte dei minori e da un maggior rischio di essere soggetti a frodi. Un’indicazione che mostra la permanenza di importanti pregiudizi culturali e la necessità di portare avanti iniziative di education proprio per promuovere la digitalizzazione dei pagamenti anche in questa fascia di popolazione.
Come detto, l’Italia sta attraversando un consolidamento del transato cashless legato al fatto che i consumatori (81% circa dei rispondenti rispetto al 75% dello scorso anno) ritengono importante averla possibilità di pagare cashless presso gli esercizi commerciali, rendendo questa modalità di pagamento un elemento di attrazione. Sono la Gdo e il turismo i settori che raccolgono maggiormente la propensione dei cittadini ai pagamenti cashless, grazie alla riduzione del tempo necessario per l’attività e alla possibilità di svolgere il pagamento via “app”. Al terzo posto si classifica la mobilità. Infine si conferma la rilevanza di nuove modalità di pagamento, come il Buy Now Pay Later, con oltre il 60% dei rispondenti che ne ha aumentato il ricorso nell’ultimo anno ed è particolarmente apprezzato dagli under 30 e nel Mezzogiorno. Il “BNPL” si sta affermando sempre di più come nuova soluzione di pagamento e il 44% degli italiani ha effettuato almeno il 10% dei loro acquisti online rateizzandone il pagamento.
«Serve agire con un’azione di educazione culturale al digitale per favorire la transizione verso una cashless Society che utilizzi al meglio le opportunità tecnologiche senza preconcetti» ha detto Lorenzo Tavazzi, Senior Partner e Responsabile Area Scenari e Intelligence di Group.
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