Bicchiere mezzo pieno

Crolla il deficit: la cura del governo funziona

Per vedere il bicchiere mezzo vuoto ci vuole una buona dose di faccia tosta. Ingrediente che alle opposizioni evidentemente non manca, visto che si sono avventate sui dati di finanza pubblica accusando il governo di portare l’Italia nel baratro. La realtà, come aveva annunciato qualche giorno fa Giancarlo Giorgietti, è che i dati snocciolati ieri dall’Istat sono assai migliori di quello che si poteva pensare dopo due trimestri a crescita zero e una situazione internazionale per nulla favorevole. Ci sarà qualche sorpresa positiva, aveva detto il ministro dell’Economia. E le buone notizie sono arrivate.

Certo, non c’è da suonare le grancasse, né da stappare il prosecco (ma chi può farlo in Europa?), però il quadro di finanza pubblica del 2024 è tutt’altro che negativo. A partire dal Pil che solo un mese fa l’Istat aveva certificato a +0,5, provocando la levata di scudi della sinistra, e si è invece attestato a +0,7% (come nel 2023), più basso di quanto previsto a ottobre nel Piano strutturale di bilancio ma in linea con la correzione già anticipata da Via Settembre lo scorso dicembre. Ma più che sulla crescita, su cui lo stesso Giorgetti ammette che c’è da lavorare malgrado tutti sappiano che dipende da mille variabili su cui il governo non può intervenire con la bacchetta magica, i risultati positivi sono quelli registrati nella finanza pubblica, dove le occasioni di festeggiamenti in Italia sono da decenni merce rara. «I dati Istat di oggi confermano, come da sempre sostenuto con convinzione, che la finanza pubblica è in una condizione migliore del previsto», dice Giorgetti (...)

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