Panino e listino

Finanza, attenzione ai cigni neri: partono a febbraio

Buddy Fox

«Trascorro questo tempo da solo... E cado, stelle di febbraio, galleggiano nel buio cicatrici temporanee». È difficile trovare una bella canzone dedicata a febbraio, nonostante sia il mese del carnevale, di San Valentino e della chiusura dell’inverno. Eppure il mese non ispira gli artisti, e guardando le statistiche nemmeno gli investitori. “February Stars”: ho scelto questo pezzo dei Foo Fighters per aggrapparmi a una buona stella, perché temo che tra poco rimarrà ben poco su cui ridere.

Sanremo è appena finito e ci ha lasciato molte canzoni piene d’amore; purtroppo da alcuni anni appena finisce la musica del festival comincia un’altra colonna sonora, quella dei De Profundis. Vi sblocco un ricordo, se vi dico: 2020, 2022, 2023 cosa vi viene in mente? Niente? E se vi dico: pandemia, Russia Ucraina, Svb e Credit Suisse? Ora ricordate vero? Sono tutti fatti accaduti a febbraio, dopo Sanremo. Li hanno chiamati “cigni neri” un termine di cui si continua a abusare; tutti hanno avuto delle avvisaglie, ma nessuno ascoltava, perché le borse continuavano a salire e i prezzi condizionano i giudizi. Come è successo ieri, mercoledì 19 febbraio, una di quelle giornata da ricordare e da raccontare. La giornata in Europa è cominciata con la consueta esuberanza che accompagna le borse da molte sedute, nuove rotture dei massimi, nuovi record.

 

 

 

Poi però intorno alle 11 il mood cambia, il rialzo si sgonfia e pochi minuti dopo ci troviamo in rosso. Perché non dare la colpa a Trump? La scusa dei dazi (anche se fino a oggi sono stati solo un “bau bau”) è la più condivisa, ed è curioso che vengano evidenziati solo ora, perché le “minacce” di Trump erano conosciute già all’alba ma nessuno ci aveva dato peso.

Se proprio dobbiamo trovare un colpevole, indicherei la Schnabel che proprio in mattinata ha lanciato un avviso sui tassi: la Bce potrebbe mettersi in pausa o fermare i tagli. Chissà che delusione per tutti quelli che stimavano almeno 3/4 tagli, o per quelli di Barclays che addirittura puntavano a 6! Il ribasso di ieri per le borse è solo uno starnuto o rischia di diventare un forte raffreddore? Riporto le parole usate per i tragici fatti del 2020. In quel periodo Fed e Bce portarono i tassi a zero e salvarono il mondo. Difficile rivedere scene del genere. Ora il rischio è di riportare i tassi su. Questo è febbraio, il mese del carnevale e i mercati a volte fanno scherzi pesanti.

 

 

 

MICROSTRATEGY: l’azienda annuncia il taglio del 20% del personale ma continua a indebitarsi per accumulare Bitcoin. Siamo passati dalla finanza che guida l’economia reale, alla finanza che divora l’economia reale. Sarò curioso di vedere come Saylor riuscirà a attutire la futura volatilità.
DAX: finta rottura dei max e repentina discesa, il segnale che aspettavo. Ora non ci sono più scuse, si deve scendere. Le elezioni tedesche non saranno il motivo della discesa, ma potrebbero dare una spinta al movimento.