Eurotower

Bce, taglio dei tassi al 3%: ecco quanto si risparmia sui mutui

Tutto come previsto, ma la notizia è di quelle di peso. La Bce, come annunciato dalla stragrande maggioranza degli operatori finanziari, taglia il costo del denaro in eurolandia, portando il tasso di riferimento dal 3,25% al 3%. Si tratta di una misura attesa anche in virtù del buon andamento dell'inflazione nell'area euro: a novembre, stando alle stime Eurostat, dovrebbe attestarsi al 2,3%, in lieve aumento rispetto al 2% di ottobre, ma il dato resta in linea con quelle che erano le aspettative. Ma non è tutto: sempre gli operatori finanziari si attendono due ulteriori tagli di 25 punti entro la fine di marzo, oltre ad altre due sforbiciate entro il termine del 2025. In virtù di questo trend, il costo del denaro si avvicinerebbe alla soglia del 2%, considerata la soglia di "neutralità" della politica monetaria.

La sforbiciata dell'Eurotower come diretta conseguenza comporta un calo per quel che riguarda i mutui. L'Euribor, il parametro adottato per indicizzare i mutui variabili, ha anticipato le decisioni dell’Eurotower e da metà ottobre a oggi è sceso di circa 25 centesimi di punto, con il trimestrale calcolato su 365 giorni al 2,90%, con un calo di circa 115 centesimi di punto rispetto ai massimi di un anno fa. In cifre, su un mutuo da 200mila euro si può stimare che la diminuzione rispetto ai massimi sia stata superiore a 140 euro al mese; su base semestrale la riduzione si può stimare nell'ordine dei 90 euro. La decisione dell’Eurotower ha un’influenza indiretta sull’andamento dell’Euribor, mentre si riflette esattamente solo sul costo dei pochissimi mutui indicizzati al tasso Bce.

E ancora, si registra un calo dei tassi fissi, decisamente più appetibili in questo scenario economico: per esempio l'Eurirs trentennale è sotto il 2%, ossia quasi 130 centesimi al di sotto dei massimi del 2023, cifre che rendono più appetibili anche le operazioni di surroga. Su un mutuo con debito residuo da 150 mila euro cambiare banca per risparmiare mezzo punto significa pagare circa 60 euro in meno, ricorda Corriere.it 

Infine, una nota sulle operazioni di nuova stipula: oggi un mutuo da 200mila euro a 30 anni a tasso fisso può avere un costo mensile pari a 1.270 euro; per il variabile sono necessari 180 euro in più e, ad oggi, appare improbabile che la maggior spesa sostenuta per le prime rate del mutuo possa essere recuperata nel corso del tempo.