La disoccupazione scende, ma è solo un break

Roberto Amaglio

Se l'economia e i Pil nazionali sembrano tornare a sorridere già dal primo trimestre del 2010, per l'occupazione i segnali positivi si faranno attendere più del previsto. Per quanto la stima della disoccupazione in Eurolandia nel secondo trimestre 2010 sia scesa dal 10,5% al 10,3%, infatti, la Survey of Professional Forecasters, il gruppo di previsori della Banca centrale europea, prevede che la disoccupazione europea rimarrà sopra il 10% anche nei primi mesi del 2011. Secondo le valutazioni del gruppo, infatti, nel primo trimestre del 2011 il tasso riguardante i senza lavoro salità al 10,4%, mentre per assistere a un dato al di sotto della fatidica soglia del 10% bisognerà attendere almeno la seconda metà del 2012. Riviste al ribasso, infine, le previsioni a lungo termine: nel 2014 si prospetta una disoccupazione in Europa dell'8,5% (-0,1% rispetto alle precedenti stime). Tuttavia nel bollettino di maggio, la Bce mette in allerta i Paesi membri. "Alla luce del recente incremento della disoccupazione - si legge nella nota -, per evitare che questo si traduca in un aumento della disoccupazione strutturale, sono necessari sistemi tributari e assistenziali capaci di incentivare efficacemente il lavoro, con migliori dispositivi di formazione e sufficiente flessibilità dei contratti di lavoro". Consigliata anche la creazione di istituzioni che vigilino sul potere d'acquisto dei salari nazionali. "E'opportuno un aggiustamento dei salari sulla base delle perdite di competitività e delle condizioni di disoccupazione dei singoli Stati".