Non solo Stellantis

Il governo lancia il piano salva auto: un miliardo per il settore

Il governo sarà pure latitante, come accusano le opposizioni, ma qualche risultato lo porta a casa. Ritiro delle procedure di licenziamento collettivo per 249 lavoratori e rinnovo del contratto di fornitura per altri 12 mesi. Questi i punti cardine dell'accordo raggiunto tra Stellantis e Trasnova durante l'incontro che si è svolto al ministero delle Imprese e del Made in Italy con i sindacati confederali e di categoria, i rappresentanti delle Regioni e degli enti locali dove opera l'azienda dell'indotto. E il merito non è certo dei pellegrinaggi davanti ai cancelli delle fabbriche della nuova versione operaista di Elly Schlein, che ieri, insieme a sinistra e sindacati, ha dovuto ammettere a denti stretti che si tratta di «una buona notizia».

L'intesa, ha spiegato il ministro Adolfo Urso, ovviamente soddisfatto del risultato, segna «l’inizio di un nuovo e fattivo percorso con Stellantis». Un percorso reso possibile non tanto dall’uscita di Carlos Tavares, quanto dai recenti colloqui telefonici tra il presidente del gruppo John Elkann e il premier Giorgia Meloni e dalla buona volontà dell’esecutivo, che ieri per bocca del vicepremier Antonio Tajani ha annunciato che probabilmente nelle pieghe della manovra si riuscirà a recuperare un fondo di circa un miliardo per l’automotive. Che per il 2025 significa più risorse di quelle che erano programmate inizialmente, prima della sforbiciata operata per tenere i conti in ordine e per evitare di regalare altri soldi a Stellantis senza alcuna contropartita (...)

 

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