Salassi
Prezzo dei voli, scandalo per le feste: quanto schizzano, le tratte più colpite
Oramai mancano circa tre settimane: le vacanze di Natale, quelle in famiglia, quelle a casa, con l’albero e il presepe e tutti assieme riuniti attorno al tavolo per il cenone in compagnia. Già, ma viaggio (al Sud) quanto ci costi. Le tariffe dei biglietti aerei nazionali, infatti, nel periodo delle feste, diciamo dal 21 dicembre al 6 gennaio, sono letteralmente decollate: prezzi su, vertiginosi, in alcune tratte (quelle più gettonate) con rialzi al check-in che fanno arrivare lo scontrino anche a 600 euro per passeggero. Che tu sai lì, col panettone in valigia, il cappotto addosso, pregusti il pranzo coi parenti del 25, ma intanto ti va via mezza tredicesima. Un-posto-col-finestrino-se-possibile.
A far di conto è una delle associazioni a difesa dei consumatori, Assoutenti. Per volare da Genova a Catania (e ritorno, perché poi tocca rientrare, dopo l’Epifania, in ufficio) servono 623 euro, e in economy, ossia nemmeno in prima classe. Sono però gli scali siciliani, nel complesso, che macinano i costi più alti: per volare da Trieste a Catania occorrono 445 euro, da Firenze a Catania altri 412, da Bologna a Palermo 402 euro.
Tutto sommato non va meglio neppure per i fuorisede milanesi: chi parte dagli aeroporti della Madonnina mette mano al portafoglio per 421 euro se è diretto a Crotone (i voli si intendono sempre andata e ritorno), per 395 se la destinazione è Catania (e attenzione: dipende dalla compagnia e dall’orario di partenza perché c’è chi riesce a chiedere ben più del doppio, ossia 889 euro), per 363 euro atterrando a Roma e ancora per 330 euro sbarcando, finalmente, nella sempre soleggiata Palermo.
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Lo stesso discorso, gli stessi prezzi, ovviamente valgono per i vacanzieri di fine anno: si risparmia qualcosina raggiungendo la Sardegna, da Milano il volo per Cagliari costa “appena” 147 euro (e di nuovo attenzione: cambiando le opzioni si può arrivare alla richiesta esagerata di 1.228 euro, che è praticamente un intercontinentale per due persone in bassa stagione), da Torino 251, da Venezia 228, da Pisa 215.
Tutto questo tariffario, non bastasse, è da intendersi senza considerare «i costi aggiuntivi per il bagaglio a mano o la scelta del posto a sedere, balzelli che fanno salire ulteriormente il costo di un volo», specificano da Assoutenti. Va così sempre, certo, mica solo a Natale. Però va così soprattutto adesso: la società specializzata Rimborsoalvolo (il nome dice tutto) stima che gli extra -costi che le compagnie applicano per i servizi connessi facciano alzare i prezzi finali anche del 443%. La scelta del posto, la priorità, il fast -track laddove è possibile, il bagaglio a mano e quello in stiva, il parcheggio e la copertura assicurativa.
«Spostarsi in Italia durante le festività continua a essere un salasso che svuota le tasche dei cittadini», chiarisce Gabriele Melluso che è il presidente di Assoutenti, «nonostante gli allarmi lanciati a più riprese e i proclami della politica, l’emergenza del caro -voli è un fenomeno che si ripresenta ogni anno e che, purtroppo, sembra senza soluzione».