Banche & politica

Unicredit e Banco Bpm, gelo Giorgetti: "Ops non concordata, Golden Power"

La freddezza del governo e della maggioranza, l'attendismo del mondo della finanza. Unicredit lancia un'Ops, offerta di scambio volontaria per Banco BPM per un corrispettivo totale di circa 10,1 miliardi di euro, interamente in azioni, e la prospettiva di creazione del terzo polo bancario europeo scatena un terremoto, innanzitutto a Roma. 

"Come dice von Clausewitz il modo più sicuro per perdere la guerra è impegnarsi su due fronti", è la sibillina battuta del ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, che poi si fa più esplicito: l'Ops è stata "comunicata ma non concordata con il governo. Anche perché come noto esiste la golden power, il governo farà le sue valutazioni, e valuterà attentamente quando Unicredit invierà la sua proposta per le autorizzazioni del caso". Nulla è scontato, insomma, fa capire Giorgetti a margine di una audizione in Commissione a San Macuto.

Dubbi pesanti sollevati anche da Matteo Salvini, vicepremier, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e leader della Lega, di cui Giorgetti è il numero 2. "Ero rimasto al fatto che Unicredit volesse crescere in Germania e non so perché abbia cambiato idea, anche perché Unicredit ormai di italiano ha poco e niente. A me sta a cuore che Bpm e Montepaschi, che sono soggetti italiani e potrebbero organizzare un terzo polo italiano, non vengano messi in difficoltà. Non vorrei che qualcuno volesse fermare l'accordo Bpm-Mps per fare un favore ad altri - sottolinea Salvini -. A me le concentrazioni e i monopoli non piacciono mai. L'interrogativo mio e di tanti risparmiatori è: Bankitalia c'è? Che fa? Bankitalia esiste, che dice, vigila? Siccome sono fra i più pagati d'Italia i dirigenti di Bankitalia...". 

"Io auspico che, invece di un bipolarismo, in Italia si crei un multipolarismo bancario dove crescano sempre di più gli istituti di credito che possono affrontare le grandi sfide di mercato - nota Marco Osnato, deputato di Fratelli d'Italia e presidente della Commissione Finanze alla Camera -. Penso che ci sono altre opportunità, però non sta alla politica dirigere il mercato privato e le realtà private". "Sicuramente Bankitalia vigilerà come ha sempre fatto, così come vigilerà la Consob - ha aggiunto -. Io credo sia giusto che la politica osservi e dica anche un'opinione, poi è chiaro che il mercato ha le sue dinamiche e, soprattutto, una banca sistemica come Unicredit ha anche un affaccio sulla regolamentazione europea della Bce".