Scandalo italiano

Stellantis, il Lingotto ha sbagliato tutto ma la sinistra dov'era?

Regole incerte, incentivi insufficienti, energia troppo cara, Cina strapotente. Alle motivazioni messe sul tavolo ieri da Carlos Tavares in Parlamento per giustificare i pessimi risultati del gruppo e la progressiva desertificazione degli stabilimenti italiani mancava solo l’invasione delle cavallette. Eppure i dati sono abbastanza chiari. Ad agosto le vendite in Europa sono scese del 18,3%.

Stellantis ha registrato un calo del 29,5%. Un mese storto? Non proprio. Negli 8 mesi del 2024 il mercato mantiene ancora il segno positivo con +1,4%, il gruppo franco-italiano è invece scivolato del 3,3%. Le cose non vanno meglio nel nostro Paese, dove l’azienda guidata da Tavares a settembre ha perso il 33,9% rispetto ad un calo generale delle vendite del 10,7%. Non è tutto, dopo aver raggiunto una quota di mercato record del 38,7% nel 2020 (aggregando le immatricolazioni di FCA e PSA all'epoca non ufficialmente unite), Stellantis nei primi nove mesi del 2024 in Italia è a quota 30,49%. In Europa invece è passata dal 20,2 al 16,2%. La musica non cambia neppure negli Usa, dove nel terzo trimestre il gruppo è crollato dal 19,8%. Dato in assoluta controtendenza con il mercato dell’auto statunitense, che ad ottobre ha registrato vendite record in rialzo del 26,4% (...)

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