Seri?

Meloni, lo spione nel conto bancario? Ecco come lo definisce Repubblica: che imbarazzo

Un nuovo "spione", nel migliore dei casi. L'ombra di un dossier, nel peggiore. La notizia è quella della vigilia, anticipata da Domani, proprio il quotidiano a cui arrivavano le informazioni riservate del finanziere Striano. Ma questa è un'altra vicenda: si parla del funzionario di Banca Intesa entrato nel conto corrente di Giorgia ed Arianna Meloni.

Per la precisione, l'uomo - licenziato lo scorso agosto dalla banca quando erano state scoperte le sue pratiche fuori da ogni regolamento - spiava una lunga lista di personalità, nomi che spaziano da Mario Draghi a Matteo Renzi, dai fratelli Elkann ad Antonello Venditti, passando per Francesco Totti, il generale Vannacci e Roberto Bolle. Insomma, un nutrito carnet di nomi.

Poi, ovvio, tra tutti questi nomi quelli che colpiscono di più sono quelli delle sorelle Meloni. In ballo c'è il premier, che ha commentato la vicenda con ironia tagliente: "Dacci oggi il nostro dossieraggio quotidiano".

Ovviamente ora le indagini sono in corso: il soggetto ha eseguito oltre 6mila accessi illegali. Come detto, il timore è che dietro questi accessi ci sia un disegno, magari un mandante, anche se lo spione si difende sostenendo di essere stato mosso soltanto da curiosità.

 

Bene, questo è il quadro. E poi c'è Repubblica, il quotidiano faro del progressismo che dedica un lungo approfondimento alla vicenda. E dedica anche una paginata proprio allo spione. Una paginata il cui titolo, oggettivamente, lascia senza parole: "Lo stacanovista che faceva i conti in tasca a tutti". L'uomo che entrava illecietamente nei conti bancari di alcune delle principali personalità italiane, insomma, almeno in sede di titolazione definito come uno "stacanovista", poi certo è anche uno che ha il vizio di fare "i conti in tasca a tutti". Per inciso, il titolo si arricchisce con un virgolettato del soggetto, il quale si difende affermando: "Ma io sono solamente un maniaco del controllo". Insomma, tutto ok. Almeno per Repubblica...