Brutta frenata

Stellantis, un agosto drammatico: a picco le vendite

Benedetta Vitetta

Brutta frenata, quella di agosto, per le immatricolazioni d’auto. Nel mese che siamo appena messi alle spalle secondo il ministero dei Trasporti, nella Penisola sono state immatricolate soltanto 69.121 vetture. Rispetto a dodici mesi fa il calo è davvero vistoso: -13,4 per cento. In più a metterci il carico è stata anche la fine dell’effetto incentivi, che aveva portato le immatricolazioni a crescere del 15% a giugno e del 4,7% nel mese di luglio. Un effetto è completamente sparito. E che si è fatto sentire. 

Il risultato dei primi otto mesi di quest’anno per ora resta comunque positivo, a quota 1.080.447 (+3,8% sul 2023), ma se si paragona con i dati del 2019 (pre Covid) si registra una diminuzione del 18,5 per cento. A sottolinearlo è il Centro Studi Promotor. «I livelli del 2019» spiega in una nota, «sembrano restare un miraggio per il mercato italiano e sono invece il primo obiettivo da superare. Le immatricolazioni nel 2019 erano infatti attestate su livelli non sufficienti per assicurare la regolare sostituzione delle auto più vecchie con la conseguenza di far crescere l’età media del parco circolante (già particolarmente vetusto, ndr)».

A stupire, comunque, c’è il fatto che resta ancora inutilizzato il 67,9% dello stanziamento per gli incentivi all’acquisto di auto con emissioni di Co2 da 21 a 60 grammi al km e soprattutto il 32,3% dello stanziamento per le vetture a combustione interna (ossia auto tradizionali) con emissioni di Co2 da 61 a 135 grammi al km, stanziamento che in precedenti campagne veniva bruciato in pochi giorni. «Questa è la prova più lampante della crisi del mercato dell’auto, che sembra destinato a ristagnare (in Italia, ma anche nel resto dell’U) su livelli mediamente inferiori di almeno il 20% rispetto al 2019» proseguono gli esperti del Centro Studi Promotor. Secondo Gian Primo Quagliano, presidente di Promotor, «i dati di agosto confermano la situazione di grave difficoltà per il mercato dell’auto nazionale penalizzato dai forti aumenti dei prezzi delle auto e da una transizione energetica che si rivela sempre più difficile. È evidente che occorre rivedere la politica per l’auto anche a livello Ue».

 

Pesante la flessione di Stellantis che nel mese di agosto ha immatricolato 17.132 vetture, il 32,4% in meno dello stesso mese del 2023. La quota di mercato scende così dal 31,8 al 24,8%. Tanto che le vendite del marchio Fiat sono state superate da Toyota con Lexus, Volkswagen e Dacia. Negli otto mesi dell’anno il gruppo Stellantis ha immatricolato 335.883 (-2,1% sull’analogo periodo del 2023), con la quota in calo al 31 contro il 32,9% dell’anno passato. Una crollo del tutto simile a quello che si è registrato per il colosso Stellantis anche nel mercato d’Oltralpe.

 

Ma il dato più spaventoso riguarda le auto elettriche visto che, lo scorso mese, «sono state immatricolate solo 2.410 vetture full electric, in calo del 40,6% rispetto all’agosto 2023, con una quota di mercato pari al 3,5% (dal 5,1% di agosto 2023)» A dirlo è Motus -E commentando i dati agostani, «nei primi 8 mesi del 2024 le vetture elettriche registrate nella Penisola sono 41.254, in aumento dell’1% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, con una market share del 3,8%, in linea col periodo gennaio -agosto 2023». Al 30 agosto il parco circolante elettrico in Italia è composto da 256.493 autovetture. Insomma, senza incentivi, si torna alla dura realtà. Per cambiare rotta la prima cosa da far subito sarebbe rendere disponibili immediatamente i fondi residui degli incentivi 2024.