Cara pasta, quanto mi costi!
Prezzi ritoccati con precisione maniacale quando la materia prima aumenta senza adeguati provvedimenti nel caso contrario. Eravamo abituati a fare un discorso simile sui petrolieri e sulle pompe di benzina. Tuttavia questa volta a far imbufalire i consumatori è la cara e vecchia pasta. Analizzando i dati forniti da Adusbef e Federconsumatori, infatti, viene alla luce la speculazione che ha colpito il grano e, conseguentemente, l'alimento più amato dagli italiani. "Consideriamo un vero e proprio scandalo il mantenimento di un elevato prezzo anche quando il costo della materia prima è passata da 0,48 euro al kg agli attuali 0,15-0,17 euro - si legge nel comunicato delle due associazioni di consumatori -. Non comprendiamo perchè a fronte di queste diminuzioni di circa il 70% non corrispondano diminuzioni del prezzo della pasta che continuano a mantenere per il suo acquisto esborsi più elevati per le famiglie italiane". A causa dei rincari registrati dal 2008, infatti, si calcola che le famiglie che consumano un chilo di pasta al giorno abbiano lasciato nelle borse della spesa 146 euro in più di spesa rispetto al 2008, dato che rischierebbe di essere confermato quest'anno se non verranno presi provvedimenti a riguardo. "Ecco perchè- conclude la nota - bisogna intervenire per ricondurre a maggior equilibrio tutti i costi di filiera per giungere ad una riduzione più marcata del prezzo della pasta".