La lettura dei dati

Borse, terremoto francese: piazza Affari ko con le banche

Benedetta Vitetta

Emmanuel Macron manda in tilt le Borse. È stata una settimana da dimenticare perle piazze finanziarie del Vecchio Continente, travolte dall’onda lunga della mossa a sorpresa del presidente francese che, dopo la “scoppola” presa dal partito di Marine Le Pen, ha immediatamente scelto di andare al voto a fine giugno.

Una scelta inattesa che ha messo in fibrillazione i mercati. Male anche ieri pressoché tutte le Borse Ue, ma a mettere a segno la peggiore performance è stata proprio Piazza Affari (Ftse Mib -2,81%), preceduta di poco da Parigi (-2,66%). Due listini zeppi di banche, che hanno trascinato giù gli indici. In affanno anche lo spread che, malgrado i rendimenti dei titoli di Stato non si siano mossi più di tanto (0,8 punti al 3,92% il Btp) è volato ai massimi da mesi, sfiorando quota 160 nel corso della seduta e chiudendo a 156,8 punti, a causa degli acquisti sui Bund tedeschi, considerati ancora un bene rifugio malgrado le difficoltà della Germania.

 

 

 

SETTIMANA CHOC

L’ottava si è ppoi chiusa con l’Euro Stoxx 600 in calo del 4,2%. Ovviamente la maglia nera è andata alla Borsa di Parigi (-6,2%) che ha fatto segnare il più grande calo settimanale dal 2022 annullando tutti i guadagni messi a segno da inizio anno. Segue a stretto giro il Ftse Mib (-5,8%) con la peggiore ottava dal marzo del 2023. E così vista la delicata situazione creatasi, ieri dalla Banca Centrale Europea sono arrivate voci - seppur non ufficiali che sono state raccolte dall’agenzia di stampa internazionale Bloomberg - secondo le quali le attuali turbolenze a livello borsistico non costituiscono un importante motivo di allarme per l’Europa.

Ma i mercati non sono tranquilli e soprattutto non paiono gradire particolarmente le promesse elettorali avanzate dal Rassemblement National (RN) targato Le Pen-Bardella che potrebbero appesantire di parecchio i conti pubblici transalpini a causa di nivtà come un ritorno al passato sull’età pensionabile che tornerebbe a 60 anni per alcune categorie di lavoratori, una riduzione dell’Iva su carburanti, elettricità e gas. Uno spauracchio di fronte al quale i partiti di sinistra hanno reagito alleandosi in massa.

 

 

NIENTE ALLARMI

A gettare acqua sul fuoco però ci sono parecchi analisti che ostentano grande ottimismo di fronte all’imminente tornata elettorale. È possibile, ragionano gli esperti, che al primo turno ci sia una netta avanzata del Rassemblement National, ma sappiamo bene che il sistema elettoerale del Paese d’Oltralpe ha il doppio turno. E proprio questo potrebbe rendere improbabile che lo scenario politico cambi in maniera netta. Insomma, quella di Macron viene letta come una mossa di un espertissimo giocatore di poker.

Che conosce perfettamente le regole del gioco, i protagonisti in campo, l’atteggiamento e il modus operandi e vivendi dei francesi.... Ciò comunque non elimina completamente la possibilità che i cugini d’Oltralpe possano comunque, alla fine, ribaltare completamente le previsioni ipotizzate dal “Macron-stratega”. Facendo vincere la destra. Nessuno, del resto, aveva ipotizato che la Brexit potesse andare in porto. Ma alla fine è accaduto.