La stretta

Ue, nuovi dazi sulle auto elettriche cinesi: l'ira di Pechino (e di Berlino)

Confermata l'indiscrezione apparsa sul Financial Times: Bruxelles sta per adottare dazi aggiuntivi sulle auto elettriche cinesi fino al 25 per cento e nonostante l'opposizione della Germania.

La Commissione con la presidente Ursula von der Leyen ha infatti deciso di varare "dazi provvisori" contro le "sovvenzioni ingiuste" di cui godono i costruttori cinesi della filiera di veicoli elettrici a batteria e che stanno provocando danni economici ai produttori europei. Lo comunica la stessa Commissione che sta portando avanti una indagine in proposito esaminando "le probabili conseguenze e l'impatto delle misure su importatori, utenti e consumatori di BEV nell'UE".

 

 

L'esecutivo spiega di avere "contattato le autorità cinesi per discutere questi risultati ed esplorare possibili modi per risolvere le questioni individuate in modo compatibile" con l'Organizzazione Mondiale del Commercio. Se "le discussioni con le autorità cinesi non portassero a una soluzione efficace", spiega la Commissione, sono stati definiti dazi compensativi sulle importazioni di veicoli elettrici a batteria dalla Cina che "verrebbero introdotti a partire dal 4 luglio mediante una garanzia" e che "verrebbero riscossi solo se e quando verranno istituiti dazi definitivi".

Nel dettaglio, i livelli di dazi che la Commissione applicherebbe ai tre produttori cinesi inclusi nel campione sarebbero del 17,4% per BYD: 17,4%; del 20% per Geely: 20%; e del 38,1% per SAIC. Altri produttori di BEV in Cina, che hanno collaborato all'inchiesta ma non sono stati inclusi nel campione, sarebbero soggetti al dazio medio ponderato del 21% mentre tutti gli altri produttori di BEV in Cina che non hanno collaborato all'inchiesta sarebbero soggetti al dazio del 38,1%. Il 4 ottobre scorso la Commissione ha avviato formalmente un'indagine d'ufficio sulle importazioni di veicoli elettrici a batteria per passeggeri originari della Cina. La Commissione spiega che Tesla, che non è un brand cinese ma produce veicoli elettrici in Cina, potrà ricevere un'aliquota del dazio calcolata individualmente nella fase definitiva. 

 

 

Non è d'accordo la Germania. L'intenzione della Commissione Ue di imporre tasse di importazione più elevate sulle auto cinesi rischia di creare una "guerra commerciale" con Pechino, ha detto il ministro dei trasporti tedesco, Volker Wissing: "Le tariffe punitive della Commissione europea colpiscono le aziende tedesche e i loro prodotti di punta. Le automobili devono diventare più economiche attraverso una maggiore concorrenza, mercati aperti e condizioni commerciali significativamente migliori nell'Ue, non attraverso la guerra commerciale e l'isolamento del mercato".

Una decisione che ha provocato l'ira di Pechino. La Cina ha dichiarato che l'aumento dei dazi doganali che l'Unione Europea si appresta a imporre sui veicoli elettrici importati dal Paese asiatico sarebbe “dannoso” per gli interessi europei. L'attuale indagine anti-sovvenzioni dell'Ue contro questi veicoli costituisce un "protezionismo" e una "scusa" per imporre sovrattasse, ha dichiarato Lin Jian, portavoce della diplomazia cinese. “In ultima analisi, ciò sarebbe dannoso per gli interessi dell'Unione Europea”, ha sottolineato.