Gli occhi

Stellantis, accordo coi cinesi? Allarme per le telecamere-spia: cosa rischiamo

Stellantis ha ufficializzato la joint venture con la società cinese Leapmotor che dal prossimo settembre importerà in nove paesi europei, compresa l’Italia, auto a basso prezzo made in China. La strategia è chiara ed è lo stesso Carlos Tavares a mettere le cose in chiaro: obiettivo è fare concorrenza alle altre case di produzione cinese. Curioso, però, il fatto che il gruppo cerchi di fare concorrenza alla Cina... con la Cina. Ma tant'è.

Un altro di Stellantis risiede però nel legame che la Leapmotor ha con la Zhejiang Dahua Technology, uno dei maggiori produttori di sistemi di sorveglianza e telecamere della Cina, bandita di fatto dal mercato americano. Sotto l'amministrazione Trump, il National Defense Authorization Act (Ndaa) ha introdotto il divieto di utilizzare apparecchiature di sorveglianza prodotte da alcuni produttori cinesi. Ma non solo, anche alcuni componenti sono diventati soggetti a controlli o restrizioni rafforzati. Sotto l'amministrazione Biden poi, con l'aggravarsi delle tensioni fra Usa, Russia e Cina, il Secure Equipment Act ha vietato l’autorizzazione alla vendita di prodotti di alcune aziende, tra cui anche Dahua.

 

 

Insomma, il quadro non è dei migliori. Ma da dove derivano i legami fra Leapmotor e Dahua. A spiegarlo è Il Domani: i due fondatori e tuttora maggiori azionisti di Leapmotor, Zhu Jiangming e Fu Liquan, sono anche i fondatori e maggiori azionisti di Dahua. L'azienda di sorveglianza è rimasta socia di Leapmotor fino al 2023, quando ha ceduto le sue quote per permettere l'operazione con Stellantis che ne detiene ora il 21%.

 

 

La decisione di Stellantis di non vendere le auto cinesi sul mercato Usa potrebbe quindi essere legata agli stretti rapporti fra Leapmotor e Dahua, anche se dall'azienda fanno sapere che "Dahua non è più affiliata a Leapmotor come partner o azionista. Inoltre, Stellantis e Leapmotor rispetteranno sempre tutte le leggi e i regolamenti nelle regioni in cui operano le aziende". Tavares ha poi spiegato l'assenza dal mercato Usa a causa della mancanza di competitors cinesi nel Paese.