Occhio al caffè
Daniele Capezzone, Occhio al caffè: "Agente accoltellato? Dove finisce la notizia su Repubblica"
Eccoci ad Occhio al Caffè, la rassegna politicamente scorrettissima curata da Daniele Capezzone, direttore editoriale di Libero, che spiega come "sono essenzialmente cinque le questioni che oggi hanno maggiore spazio sui giornali, o meglio quelle che dovrebbero avere maggiore spazio. E una notizia, quella che a Libero è parsa la più grave della giornata, sui tre quotidiani maggiori viene nascosta".
"Iniziamo da questa - riprende Capezzone -, il gravissimo fatto di sangue avvenuto alla stazione Lambrate di Milano l'altra notte", l'immigrato irregolare che ha dato in escandescenze e che ha accoltellato un poliziotto riducendolo in fin di vita. "La notizia la trovate su Corriere, Stampa e Repubblica a pagina 20, nel caso di Repubblica senza nemmeno un richiamo in prima; sulla Stampa il richiamo in prima c'è ma serve la lente d'ingrandimento; sul Corriere sta a centro pagina nella prima, insomma... brutta storia, brutta storia", rimarca il direttore.
Dopodiché la contestazione al ministro Eugenia Roccella, "a un anno di distanza dalla contestazione al Salone del Libro di Torino. E questa volta il presidente della Repubblica si è fatto vivo. La sinistra si è trovata in imbarazzo, lunghe ore di silenzio". "Oggi c'è un'intervista su Repubblica all'ex ministro Graziano Delrio che però è tutta un mezzo e mezzo: per un verso solidarietà a Rocella, per un altro verso Saviano è stato oscurato... sempre la solita cosa":
Il capitolo successivo è quello dell'inchiesta che ha colpito Giovanni Toti. "I giornali vi raccontano la sua strategia difensiva: vuole parlare, vuole combattere e vuole resistere. Naturalmente i giornali che pompano di più l'inchiesta - Repubblica, Fatto, Domani - ci spiegano che l'inchiesta si allarga. Ma se ogni giorno quest'inchiesta c'è bisogno di puntellarla, forse così solida come ce l'hanno pesentata all'inizio non è", sottolinea Capezzone.
Quindi la battaglia delle manifestazioni: Giorgia Meloni sceglie l'1 giugno ed Elly Schlein il 2 giugno, insomma non si ferma neppure per la festa della Repubblica. "Come possono pensare i nostri leader che con il primo weekend di caldo africano e di sole gli italiani abbiano altro obiettivo rispetto alla spiaggia, a noi sfugge".
Quinto e ultimo tema Salman Rushdie, che oggi si confronterà con Roberto Saviano al Salone del Libro. "E già alla vigilia Rushdie, colpito preventivamente dagli influssi di Saviano ha sparato la prima scemenza: Meloni deve essere meno infantile ed eccetera". Ora, buona rassegna a tutti.