Il decreto
Donazioni, il governo interviene sull'imposta di successione: cambia tutto
Cambiano le regole su imposta di successione e donazioni: lo ha deciso il governo con un decreto in attuazione della delega sulla riforma del fisco. Una delle nuove misure, in particolare, prevede di razionalizzare le previsioni relative all’imposta sulle successioni e donazioni.
Tra gli obiettivi, una migliore definizione dell’ambito applicativo di queste imposte e l'introduzione del principio di autoliquidazione dell’imposta sulle successioni. Non cambiano, invece, le aliquote e le franchigie ora in vigore.
Il decreto, poi, definisce in modo più puntuale i trasferimenti a causa di morte e per donazione di aziende e partecipazioni sociali a favore del coniuge e dei discendenti. Nello specifico, come spiega il Corriere della Sera, prevede che il trasferimento a favore dei discendenti e del coniuge di quote sociali e azioni di società di capitali e di società cooperative non sia soggetto a imposta quando per effetto del trasferimento è acquisito il controllo di diritto della società o è integrato il controllo già esistente.
Il trasferimento, inoltre, non è soggetto all’imposta sulle successioni e donazione in caso di aziende o di rami di esse, a condizione che gli aventi causa proseguano l’esercizio dell’attività di impresa per un periodo non inferiore a cinque anni dalla data di trasferimento; in caso di quote sociali o azioni di società di capitali, a condizione che gli aventi causa detengano il controllo della società per un periodo non inferiore a 5 anni dalla data del trasferimento; in caso di altre quote sociali, a condizione che gli aventi causa detengano la titolarità del diritto trasferito per un periodo non inferiore a cinque anni dalla data del trasferimento. Il decreto, tra l'altro, introduce la possibilità per il disponente di anticipare volontariamente il pagamento dell’imposta al momento del conferimento dei beni o dell’apertura della successione.