Bce, lo studio: imprese azzoppate dal green
Alla fine lo ammette pure la Ue. Con una stretta sulle politiche ambientali la produttività delle imprese altamente inquinanti cala di un terzo in cinque anni: è quanto emerge da uno studio della Banca centrale europea che ha raccolto dati nel gruppo dei sei Paesi Ue più grandi che comprende l'Italia. L'impatto cambia a seconda del tipo di stretta: i sussidi alla ricerca e sviluppo hanno uno effetto negativo solo nel periodo di transizione, prima di spingere la produttività. Le politiche di mercato, come il sistema di scambio di emissioni o le tasse, hanno un impatto negativo persistente, anche se piccolo. Ad avere l'impatto maggiore sui cinque anni osservati sono gli strumenti non di mercato, come i limiti alle emissioni. Nel lungo periodo, però, la stretta sulle politiche ambientali scatenerà una nuova ondata di innovazione e di nuove tecnologie verdi che aumenteranno la produttività.
Gli economisti della Bce hanno studiato l'impatto sulla produttività delle imprese dei recenti shock come la pandemia e lo shock energetico, che si sono sommati alle tendenze già in atto della transizione verde e digitale. Gli effetti degli shock sono stati arginati grazie a «risposte politiche generose e rapide a livello nazionale ed europeo», che hanno contribuito a contenerne dimensioni e durata sia sulle famiglie che sulle imprese. Senza produrre effetti distorsivi sull'economia. Ma alcuni cambiamenti nel modo di lavorare, come il ricorso al telelavoro, hanno effetti che dureranno nel tempo.
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I dati indicano che più aumenta il telelavoro e più cala la produttività. La letteratura finora suggerisce che la produttività viene massimizzata con un livello «moderato» di lavoro da remoto. Diverso è invece il discorso quando si guarda all'impatto delle transizioni. Se per quella verde i dati dimostrano che gli effetti negativi sulla crescita delle imprese sono visibili in tutti e cinque gli anni dell'osservazione, per quella digitale bisogna fare dei distinguo. L'adozione del digitale da parte delle aziende favorisce la crescita della produttività, ma ad oggi l'impatto resta relativamente modesto. Uno dei motivi principali è che solo poche aziende, quelle più avanzate nel digitale, hanno beneficiato della spinta tech. Le altre dovranno invece investire di più per formare personale con competenze digitali «pertinenti e complementari».
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