L'imposta
Extraprofitti, "via d'uscita intelligente": il plauso della Bce alla Meloni
"Il modello italiano è stato una via d’uscita intelligente perché facilita la capitalizzazione degli istituti bancari": a elogiare il provvedimento sugli extraprofitti delle banche, introdotto dal governo Meloni nel 2023, è stato il vicepresidente della Banca centrale europea, Luis de Guindos, durante un intervento al IV Osservatorio della Finanza organizzato da El Español a Madrid. Il vicepresidente della Banca centrale europea, ha sostenuto la necessità di modellare la tassa sugli extraprofitti delle banche nello stile di quella dell’Italia.
Il decreto legge iniziale introduceva un'imposta che le banche avrebbero dovuto versare su una parte dei maggiori profitti fatti nei mesi precedenti, dopo l’aumento dei tassi di interesse deciso dalla Bce. Poi, durante l’esame in Parlamento, si è deciso di consentire alle banche di non pagare la nuova imposta se avessero rafforzato il proprio patrimonio con l’accantonamento di una somma pari a due volte e mezzo quello dell’imposta.
Ma mentre dall'Europa arrivano elogi e complimenti per questo modello, lo stesso non accade in Italia, dove l'opposizione non perde occasione per attaccare il governo. Ieri il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte ha accusato l'esecutivo e la premier Giorgia Meloni di codardia: "Non sono stati coraggiosi dopo aver annunciato la norma sugli extraprofitti, che avrebbe potuto redistribuire fino a 4 miliardi". E ancora: "Questo a Giorgia Meloni lo rinfacceremo sempre, un'Italia che si inginocchia rispetto ai poteri forti e poi prende i soldi dalle tasche degli italiani con nuove tasse". Un commento negativo al riguardo è arrivato anche dal segretario generale della Cgil Maurizio Landini, che al Tirreno ha detto: "Il governo Meloni non ha fatto nulla sugli extraprofitti".
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