Galassia Elkann
Stellantis, Tavares: "Impianti a rischio in Italia", la risposta di Urso
Se Stellantis e il ceo Carlos Tavares "ritengono che l'Italia debba fare come la Francia, che recentemente ha aumentato il proprio capitale sociale all'interno di Stellantis, ce lo chiedano. Se è quello, se vogliono una partecipazione attiva possiamo sempre discuterne e possiamo ragionare insieme". Lo ha detto il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, al termine del tavolo sull'automotive.
"Nel primo incontro che ho avuto con Tavares e nelle diverse riunioni che ho avuto con la proprietà Elkann - ha proseguito Urso rivendicando l'attività del governo - mi è stata posta una richiesta esplicita, che l'Italia fosse parte attiva in Europa per cambiare il regolamento Euro 7. Cosa che l'Italia ha fatto e pochi credevano che fosse possibile, riuscendo a cambiare la maggioranza in Europa nei luoghi decisionali. Abbiamo modificato il regolamento Euro 7 che avrebbe strozzato Stellantis e le altre case automobilistiche".
I rapporti tra Stellantis e l'esecutivo e in generale il sistema-Italia restano però tesi. Intervistato dall'agenzia Bloomberg, Tavares ha indicato in Mirafiori, dove viene prodotta la 500 elettrica, e Pomigliano d'Arco le fabbriche italiane i cui posti di lavoro sono più a rischio per effetto delle politiche del governo Meloni, accusato di non sostenere con incentivi la diffusione della mobilità elettrica in Italia. Secondo il Ceo del gruppo nato nel 2021 dalla fusione tra Fiat-Chrysler e la francese PSA (che controllava Peugeot, Citroen e Opel), la polemica sulla possibilità di delocalizzare la produzione fuori dall'Italia è "un capro espiatorio, mentre si cerca di evitare di assumersi la responsabilità del fatto che, se non si danno sussidi per l'acquisto di veicoli elettrici, si mettono a rischio le fabbriche italiane".
"Io non sono sempre d'accordo con il governo francese" e "Stellantis non è nelle mani del governo francese", ha quindi risposto Tavares al ministro Urso e alla premier Giorgia Meloni, secondo cui la nascita del gruppo automobilistico si nasconderebbe un'acquisizione francese di Fca. "Se parliamo del mandato francese che stanno cercando di usare come capro espiatorio, ignorano il fatto che il ceo della società è un signore portoghese", ha aggiunto Tavares, che ha ricordato le frizioni avute con il ministro dell'Economia francese Bruno Le Maire che chiedeva di produrre localmente modelli economici di auto elettriche.