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Pensioni, cedolino febbraio 2024: arriva il conguaglio, cosa cambia

Questa volta non ci sarà alcun ritardo nel pagamento delle pensioni. Se lo scorso mese gli assegni erano "bancabili" solo il 3 gennaio per via del festivo e della domenica, a febbraio le pensioni sono disponibili già dal primo. Riguardo al "peso" del cedolino, dopo l'aumento applicato il mese scorso (il 5,4% in più rispetto all’8,1% già cresciute nel 2023), la pensione del prossimo mese sembra tranquillamente rientrare nella categoria di “normale amministrazione”. Tuttavia, l’assegno potrebbe subire alcune variazioni fiscali legate alle addizionali regionali e comunali, conguagli 2023 e tassazione 2024

 

 

I pensionati che hanno un reddito compreso tra €15.000 e € 28.000 pagheranno infatti l'Irpef ridotta del 2% rispetto agli anni passati e questo perché le nuove aliquote 2024 prevedono una "No Tax Area" sino a 15.000 €, il 23% da 15 a 28.000 €, 35% da 28 a 50.000 €, 43% oltre i 50.000 €. Qualora invece le ritenute mensili del 2023 risultassero inferiori all’importo annuo dovuto, l’Inps procederà al recupero delle differenze a debito. E febbraio è proprio il mese designato per questa operazione, con la possibilità di protrarre le trattenute oltre la capienza dell’importo pensionistico, se necessario, fino all’estinzione completa del debito. Solo per i pensionati con reddito annuo inferiore a 18mila euro e un debito superiore a 100 euro, la rateazione si estende fino a novembre, come specificato dalla legge 122/2010, articolo 38, comma 7.

 

Le prestazioni fiscalmente imponibili, inclusa la pensione di febbraio, subiranno una doppia imposizione: oltre all’Irpef mensile, si aggiungono le addizionali regionali e comunali del 2023. Queste ultime saranno recuperate in 11 rate, da gennaio a novembre dell’anno successivo L'Inps nella sua ultima circolare ha ribadito che alcune categorie di prestazioni, come invalidità civile e pensioni sociali, sono esentasse.