Risparmi
Pochi soldi e tanta costanza: ecco come investire senza fretta
Sono tante le parole che animano il mondo della finanza. Una di queste è investimenti. Ribadiamo che quando si parla di investimento, si intende l’utilizzo di una risorsa economica che ha l’obiettivo di ottenere un profitto e aumentare il valore del capitale nel tempo con un rendimento che va di pari passo al rischio dell’operazione. Un risparmiatore può decidere di investire una certa somma di denaro in prodotti finanziari, beni fisici o aziende. Esistono investimenti a breve, medio e lungo termine.
Tra questi ultimi ci sono i PAC: i Piani di Accumulo del Capitale. Se partiamo dal significato delle parole singole, possiamo arrivare in modo intuitivo al significato generale. Parola numero uno: il senso di “piani” è molto chiaro e rimanda a una pianificazione precisa; continuiamo con “accumulo”, che porta a pensare a un accantonamento di qualcosa in maniera graduale; terminiamo con “capitale”, sul quale non rimangono molti dubbi: sono i soldi che ciascuno ha a disposizione.
CAPITALE
Arriviamo dunque alla prima considerazione: i PAC indicano una costruzione di capitale poco per volta. È una modalità di sottoscrizione di un fondo comune o ETF, attraverso la quale l’investitore versa somme costanti, a scadenze regolari e per un periodo di durata predeterminata, per acquistare una quantità di strumenti diversa a ogni pagamento, delegando al Fondo a cui ci si rivolge l’acquisto degli strumenti finanziari. Il denaro va ad accumularsi alle somme messe da parte precedentemente, e il capitale investito cresce in modo graduale nel tempo. Ma quanto bisogna versare? Di quali cifre stiamo parlando? Non sono prestabilite. E anche la durata è flessibile e lasciata alla scelta personale: può variare da un minimo di uno a un massimo di quarant’anni. Ogni quanto bisogna versare il denaro? Il numero e la cadenza delle rate è mensile ma possono essere anche bimestrali, trimestrali, quadrimestrali o semestrali. Si può anche optare per un’unica rata all’anno.
PERSONALIZZATO
Proprio per andare incontro alle esigenze di chi vuole investire anche senza avere a disposizione cifre importanti, ogni Piano viene personalizzato. È opportuno sottolineare che la parola chiave del PAC è “costanza”: è vero che si può investire poco, ma in modo stabile. Da dove deriva il guadagno? Dall’aumento del valore degli strumenti finanziari contenuti nel Piano. E ora un’ultima domanda: quali i vantaggi e quali i rischi? Tra i vantaggi ci mettiamo certamente ciò che si diceva poco sopra: piccole rate per un risparmio costante. I versamenti regolari abbattono il rischio della stagionalità dei mercati ed evitano che entri in gioco l’emotività, che sappiamo essere estremamente dannosa. Tra i rischi, invece, mettiamo i vari costi, che potrebbero essere (in alcuni casi) alti. Ci sono quelli di gestione e sottoscrizione: in certi casi, una parte di questi ultimi viene caricato al momento della firma per il PAC e la quota si aggira intorno al 25/30%. Un’uscita precedente alla scadenza stabilita diventerebbe svantaggiosa. Ci sono poi i diritti fissi che si applicano su ogni rata, e altre spese amministrative o postali. Curiosità: l’ investimento tramite PAC deriva dal modello del Dollar Cost Average, utilizzato negli anni ‘50 da Benjamin Graham, padre dell'analisi fondamentale e ispiratore di Warren Buffett. Questo sistema prevedeva l’investimento, a intervalli temporali regolari, della stessa somma di denaro per acquistare delle azioni.