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Fitch, un siluro contro gli Usa: taglio del rating, "come nel 2011"
Fitch Ratings ha declassato il rating di default degli emittenti in valuta straniera a lungo termine (IDR) degli Stati Uniti d’America a AA+’ da AAA. Il Rating Watch Negative è stato rimosso ed è stato assegnato un Outlook stabile. Il Country Ceiling è stato affermato a AAA. Il declassamento del rating degli Stati Uniti riflette l’atteso deterioramento fiscale nei prossimi tre anni, un onere del debito delle amministrazioni pubbliche elevato e in crescita e l’erosione della governance rispetto ai pari con rating AA e AAA negli ultimi due decenni che si sono manifestati in ripetute situazioni di stallo sui limiti del debito e risoluzioni dell’ultimo minuto.
Quella di Fitch è una decisione a suo modo storica: sino ad oggi, infatti, gli Stati Uniti avevano subito un declassamento del rating soltanto in un’altra occasione, nel 2011, quando a revocare la "tripla A" era stata l’agenzia Moody’s.
Il segretario al Tesoro americano, Janet Yellen, si è detta "fortemente" in disaccordo con il declassamento. "Sono fortemente in disaccordo con la decisione di Fitch", in quanto il declassamento annunciato dall’agenzia internazionale di rating "è arbitrario e basato su dati obsoleti", ha sostenuto Yellen in una nota. "La modifica di Fitch Ratings annunciata oggi è arbitraria e basata su dati obsoleti. Il modello di rating quantitativo di Fitch è diminuito notevolmente tra il 2018 e il 2020, eppure Fitch sta annunciando il suo cambiamento ora, nonostante i progressi che vediamo in molti degli indicatori su cui Fitch fa affidamento per la sua decisione - si legge - Molte di queste misure, comprese quelle relative alla governance, hanno mostrato miglioramenti nel corso di questa amministrazione, con l’approvazione della legislazione bipartisan per affrontare il limite del debito, investire in infrastrutture e fare altri investimenti nella competitività americana".