Crac
Silicon Valley Bank, "non accadeva da 15 anni": i nostri soldi a rischio?
Silicon Valley Bank si arrende dopo i tentativi di raccolta fondi caduti nel vuoto e la fuga velocissima dei clienti. La notizia di questo fallimento ha subito travolto i mercati finanziari, preoccupati per un possibile effetto contagio e spaventati dall'ipotesi che il fallimento possa essere una nuova "Lehman Brothers", risalente ai tempi della crisi finanziaria del 2008. La vicenda, insomma, ha agitato tutto il mondo finanziario perché la banca in questione è la sedicesima banca americana per dimensione, con ben 209 miliardi di attivi e 175,4 miliardi di depositi.
Fondata nel 1983 da Bill Biggerstaff e Robert Medaris, la Silicon Valley Bank è diventata fin da subito un punto di riferimento per le compagnie tech della Silicon Valley.
La crisi - come ricostruisce Repubblica - "è scattata lo scorso giovedì sera, quando la banca ha annunciato un aumento di capitale da quasi 2 miliardi di dollari per provare a ripianare 1,8 miliardi di perdite legati alla vendita di un portafoglio obbligazionario da 21 miliardi di dollari". Quella comunicata dalla banca è una cifra enorme, soprattutto se si pensa che il suo valore di mercato è di circa 6 miliardi.
Un ruolo fondamentale in questa partita l'avrebbe giocato l'aumento dei tassi di interesse. Ma di mezzo ci sarebbero anche gli errori commessi dalla banca. Errori che sarebbero iniziati nel periodo della pandemia, quando l'afflusso di depositi presso l'istituto è salito parecchio. Il denaro sarebbe stato investito poi in obbligazioni a lungo termine. L'investimento, però, sarebbe stato fatto in maniera più massiccia rispetto ad altre banche. E infine, quando è scattato l'aumento dei tassi della Fed, "il portafoglio di titoli si è svalutato", ha spiegato Repubblica. Questo ha messo in difficoltà i clienti, soprattutto startup, dal momento che i costi di finanziamento erano diventati più alti. La conseguenza è stata un ritiro lampo dei fondi. Cosa succede ora a depositanti, investitori e soci della banca? In teoria i depositi fino a 250 mila dollari dovrebbero essere garantiti dalla Federal Deposit Insurance Corporation. Per quanto riguarda il resto del mercato, invece, bisogna aspettare un po' prima di capire quali saranno le ripercussioni.