Edilizia
Superbonus, cosa cambia da oggi: chi non può più ristrutturare casa
Lo stop alla cessione dei crediti e allo sconto in fattura, riferiti al Superbonus 110, è entrato in vigore dopo la pubblicazione in Gazzetta ufficiale del decreto legge approvato dal governo Meloni. Da oggi non sarà più tanto conveniente ristrutturare casa, rifare gli infissi o acquistare un condizionatore: di conseguenza si verificherà una frenata alla riqualificazione del patrimonio edilizio, che viaggiava al ritmo di circa 200mila interventi l’anno.
Lo sconto o la cessione dei crediti restano validi per chi ha avviato gli interventi legati al Superbonus entro il 17 febbraio 2023. Più precisamente devono essere già stati presentati la comunicazione di inizio lavori asseverata (Cila) per gli interventi non effettuati dai condomini; la delibera assembleare che ha approvato i lavori per gli interventi effettuati dai condomini; l’istanza per l’acquisizione del titolo abitativo per gli interventi di demolizione e ricostruzione di edifici. Lo stop ha impatto soprattutto su un condominio o un proprietario di casa indipendente che ancora non hanno depositato la Cila: dovranno obbligatoriamente chiedere le detrazioni sul 730 e sul modello PF.
Dal punto di vista politico, il Superbonus sta creando qualche tensione all’interno della maggioranza: lo stop è stato motivato con l’intenzione di evitare una situazione “irragionevole e pericolosa” per i conti pubblici, ma Forza Italia sta valutando la mossa di un emendamento per rinviare lo stop alla cessione dei crediti. Il partito di Berlusconi non ha mai nascosto l’intenzione di tutelare imprese e famiglie che si sono affidate al Superbonus e adesso vuole evitare un voto di fiducia sul provvedimento.