Di male in peggio
Supermercati, crisi dei prezzi: altra ondata di maxi-rincari, le cifre
Un salasso infinito. Già nel corso del 2022 il caro-vita ha picchiato durissimo, iniziando ad erodere i risparmi degli italiani e cambiandone le abitudini. Carburante, case, mutui, energia e dunque, a catena, tutto il resto. Niente viene risparmiato dal rialzo dei prezzi, sempre più marcato e sempre più insostenibile. E purtroppo, per l'anno iniziato da pochi giorni, le prospettive non sono differenti. Anzi...
Ad occuparsi della questione Il Giornale, che dà conto di uno studio realizzato da Centromarca, rappresentante di circa 200 industrie che operano nel largo consumo. L'indagine, condotta dalla società di ricerca Iri, mette in chiaro come il 2022 sia terminato con un’inflazione sul lato dell’offerta di quasi l’8%, anche se le scelte di risparmio dei consumatori ha ridotto il peso nel carrello al 7,5 per cento. Insomma, la domanda ha tenuto, con la complicità della netta ascesa dei discount.
Ma nel 2023 il quadro potrebbe complicarsi. Angelo Massaro, general manager per l'Italia di Iri, fa sapere che "l'aspettativa per il 2023 è che i prezzi non scendano, quantomeno nella prima parte dell'anno". Dunque, incertezza anche sul dato di fine anno, per il quale vengono offerti due possibili scenari. "Il primo vede una crescita del 3,8% dell’inflazione, l’altro attorno al 7%, con il secondo scenario che porterebbe a una decisa contrazione dei volumi", ha spiegato sempre Massaro.
Nel 2022, sempre stando ad Iri, per 100 euro spesi dagli italiani tra supermarket ed impermercati, circa 80 sono stati usati per comprare prodotti di marca. Se, al contrario, si guarda alla totalità dei canali di distribuzione, i prodotti con marchio del distributore sono cresciuti del 27,6%, dato inferiore rispetto al 36,4% che si è registrato a livello europeo. Sullo sfondo, lo spettro di un ulteriore aumento dell'inflazione. Che, come detto nella premessa dello studio, potrebbe spingersi verso un ulteriore 30%, ossia livelli sempre più insostenibili per un'Italia e per gli italiani già piagati dalla congiuntura in atto.