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Kenneth Rogoff, il super-banchiere: "Italia, arriva il Grande Peggio"
Kenneth Rogoff non ha dubbi: potrebbe finire male per l'Italia. L'ex capo economista dell'Fmi analizza gli scenari economici in un'intervista a La Stampa e lo fa usando parole molto forti che cercano di inquadrare il futuro della nostra economia: "Se i tassi restano alti e scatta la recessione, l'Italia sarebbe il grande punto debole di tutta questa storia. Se va bene, sarà un grande boom per l'Europa. In caso contrario, non voglio nemmeno immaginarlo". Membro del board della Fed, Rogoff ha le idee piuttosto chiare anche sul rapporto tra la Bce e il nostro Paese: "Viene un momento in cui, per essere preso sul serio, devi reagire ai prezzi che accelerano.
A Francoforte hanno visto cosa era successo negli Stati Uniti dove hanno atteso troppo a lungo. Detto questo, solo alcune voci accusano la Bce di essere stata troppo aggressiva. Credo però che la banca centrale sia ben consapevole che l'Italia sia un punto debole. Ha sostenuto l'economia con il Quantitative easing (Qe) e ora è molto difficile continuare a comprare titoli per puntellare il debito". Poi focalizza la sua attenzione ancora di più sul nostro Paese: "L'Italia resta il grande punto debole di tutta questa storia. Se i tassi crescono ci saranno tensioni nell'area dell'euro, perché saliranno in Germania e ancora più in Italia. Se dovessimo finire in recessione e i tassi di interesse non dovessero scendere in modo significativo, ci sarebbe dei problemi.
La situazione in Italia sarebbe molto difficile, con molto debito e bassa crescita". Poi parla delle risposte che potrebbero arrivare per affrontare le turbolenze che potrebbero già essere all'orizzonte: "In molti circoli economici la parola riforme strutturali è diventata un tabù. Nei rapporti del Fmi è un concetto che non si trova più. In realtà, se devi affrontare una situazione di choc globale dell'offerta, o un cambiamento geopolitico, non hai alternative a imbarcarti in un processo di riforme strutturali per rinvigorire la crescita. E questo, ricordo, è un problema centrale per l'Italia". Infine la profezia nera: "Se il quadro dovesse peggiorare in Ucraina, ed è una soluzione che non voglio nemmeno cominciare a elaborare, non ci sarebbe nulla che le autorità monetarie potrebbero fare. Finiremmo nelle secche con la crescita, l'inflazione, la politica. Sarebbe il Grande Peggio. E le conseguenze per l'Italia potrebbero essere quelle che temiamo".