Emergenza energetica
Gas, Davide Tabarelli: "Tetto sul gas? Ecco cosa si rischia"
Ha esultato la premier Giorgia Meloni per l'accordo politico raggiunto in Europa sul price cap del gas; per il ministro Pichetto Fratin è una "grande soddisfazione per l'Italia". Tutto vero, ma per vedere gli effetti positivi di questo tetto al prezzo del gas (fissato a 180 euro a megawattora) le famiglie italiane dovranno aspettare. Le bollette non caleranno, perché nell'immediato serve altro. Ne è convinto Davide Tabarelli, prof all'Università di Bologna, presidente di Nomisma Energia. Intervistato da Qn, lui che è una delle voci più autorevoli in Italia sul tema dell'energia, frena gli entusiasmi: "Pochi lo dicono, ma la verità è che siamo ancora in emergenza. E, di fronte a tutto questo, l'Europa fa dei pastrocchi come se fosse l'alchimista stregone".
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Per Tabarelli "non sarà con il price cap che l'Europa supererà l'emergenza", anzi. "Accordi come il price cap complicano le cose", sentenzia il numero uno di Nomisma Energia. Per lui "occorrerebbe militarizzare la crisi, come abbiamo fatto per il Covid, con interventi massicci. In Italia, ad esempio, non possiamo discutere per mesi per fare un rigassificatore o per aumentare la produzione nazionale di gas o per aprire qualche centrale a carbone in più. Serve tutto immediatamente". "Se Piombino non vuole", puntualizza, "facciamone due a Ravenna. Apriamo i gruppi a carbone ancora chiusi, come a Brindisi o La Spezia. Allentiamo le normative ambientali che impediscono di usare la legna o il gasolio nelle città. Abbiamo bisogno di tutto per fare fronte all'emergenza".