Identità digitale
Spid, "va spento": ecco il piano del governo, cosa può succedere
Il governo Meloni vuole eliminare lo Spid? Si tratta dell'identità digitale con cui è possibile accedere ai servizi online delle Pubbliche amministrazioni per effettuare pagamenti, iscrizioni o accedere a bonus. Sabato scorso, durante l’evento per i dieci anni di Fratelli d’Italia a Roma, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’Innovazione tecnologica Alessio Butti ha dichiarato l’intenzione di "spegnere gradualmente Spid che raccoglie una serie di identità digitali e facilitare l’azione delle nostre imprese e dei cittadini con la Pubblica amministrazione".
Butti, secondo quanto riportato dall'agenzia Adnkronos, ha spiegato che "dobbiamo cominciare a spegnere lo Spid e avere la carta d’identità elettronica come unica identità digitale". Stando alla sua dichiarazione, quindi, l'intenzione sarebbe quella di abbandonare lo Spid e rendere la Cie (carta d'identità elettronica) l’unico strumento per autenticarsi sia online sia offline. Ci si chiede, però, come voglia procedere Butti: "Le 33 milioni di identità digitali già attive spariranno? Oppure confluiranno nel progetto Cie, gestito da ministero dell’Interno e Comuni?", si domanda il Corriere della Sera. Che poi aggiunge: "Se l’ipotesi è la seconda, ci si domanda come?: Spid viene erogata dai cosidetti Identity provider (Poste, usato nella quasi totalità dei casi, ma anche Aruba, Tim, Intesa e altri). Come avverrebbe la migrazione? E verso quale destinazione?".
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La convergenza fra i due strumenti, comunque, potrebbe essere utile anche ad avere in un unico pacchetto il livello di sicurezza richiesto da Bruxelles per l’identità digitale europea, che dovrebbe vedere la luce nel 2025. Resta da capire solo come si deciderà di procedere.