Stangata
Amazon, sei abbonato Prime? La rapina: quanti soldi ti prendono senza dirti nulla
Tutta colpa dell'inflazione? Può darsi. Stadi fatto che il prezzo dell'abbonamento Prime di Amazon sale da 36 a 49,90 euro l'anno. Lo comunica Amazon in una lettera agli abbonati scrivendo che il prezzo cambia dal 15 settembre 2022. Prendere o lasciare. L'aumento sarà da 3,99 euro a 4,99 euro. «Le ragioni di questa modifica sono relative a un aumento generale e sostanziale dell'inflazione, che incide sui costi specifici del servizio Amazon Prime in Italia e si basano su circostanze esterne, fuori dal nostro controllo. È la prima volta che modifichiamo il prezzo di Prime in Italia dal 2018» dicono.
Amazon non è l'unica ad aver aumentato i prezzi. Netflix, già a fine 2021, ha ritoccato per la terza volta le tariffe in italia, da uno a due euro in più al mese. Il piano Standard è passato da 11,99 a 12,99 euro al mese, il Premium da 15,99 a 17,99 euro.
Un incremento che poi ha avuto riflessi anche sugli abbonati Sky, in particolare quelli che hanno il pacchetto Intrattenimento Plus, che comprende anche Netflix. Gli aumenti, anche in questo caso, sono stati da uno a due euro al mese. Con il nuovo campionato di calcio 2022/2023 sono previste nuove tariffe (più care) per chi decide di abbonarsi a Dazn. Ovvero: abbonamento standard da 29,99 euro al mese, con possibilità di registrare anche due dispositivi, ma i contenuti possono essere guardati in contemporanea solo con lo stesso Ip, e abbonamento Plus a 39,99 euro, con cui si possono registrare fino a sei dispositivi e guardarlo da due in contemporanea anche se non con lo stesso IP. Immediata la reazione del Codacons e delle altre associazioni dei consumatori.
«A fronte di un'inflazione all'8%, Amazon ha deciso unilateralmente di aumentare i costi dell'abbonamento annuale addirittura del +38,6%, oltre 4 volte il tasso di crescita dei prezzi al dettaglio, mentre il costo della tariffa mensile sale del 25%». Il Codacons, per esempio, ha deciso di rivolgersi direttamente all'azienda, chiedendo un incontro urgente. «Si tratta di rincari abnormi che pongono gli utenti in una posizione di evidente svantaggio, e sui quali la società deve fare dietrofront».
Si leva anche la voce di Federconsumatori. «L'azienda, nella comunicazione alla clientela riporta che tale modifica è realizzata sulla base di, e in conformità con la Clausola 5 dei Termini e Condizioni Amazon Prime. Peccato che, all'art. 5 del suddetto documento, le possibili modifiche apportate dalla società dovrebbero essere riconducibili a ragioni di sicurezza, a un miglioramento delle funzioni esistenti, all'implementazione di nuove funzioni al Servizio Amazon Prime, all'evoluzione del progresso tecnologico, all'adozione di adeguamenti tecnici o alla necessità di garantire la continuità del Servizio Amazon Prime.
L'aumento dei prezzi, che fa seguito a quello annunciato da Amazon per il servizio Prime negli Stati Uniti a febbraio, riflette le crescenti pressioni di Wall Street sul nuovo ceo Andy Jassy per supportare gli utili a fronte dell'aumento dell'inflazione e di un incombente rallentamento economico. I clienti in Germania, il secondo maggiore mercato di Amazon dopo gli Stati Uniti, vedranno un aumento del 30% delle tariffe per l'abbonamento annuale a Prime a 89,90 euro. Il suo terzo mercato, la Gran Bretagna, subirà un aumento del 20%, passando a 95 sterline l'anno, mentre i siti Amazon di Spagna, Italia e Francia addebiteranno ai clienti un costo annuo tra il 39% e il 43% in più.