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Casa, mattone alle stelle: quali italiani rischiano una stangata colossale
Il mattone torna a salire. L'ultimo aggiornamento dell'Istat sul mercato immobiliare registra un aumento del 4,6% nel primo trimestre dell'anno rispetto al medesimo periodo 2021. Era da un decennio che i prezzi delle abitazioni non rimbalzavano così decisamente. Per la precisione dal 2010, quando l'Istituto di statistica ha iniziato a censire l'andamento del mattone non si è mai verificato un incremento annuo dei prezzi di questa portata. Segnano un record anche i prezzi delle abitazioni esistenti, precisamente (+4,5% annuo), mentre per quelle nuove il rialzo è del 5%, sull'onda dei rincari fatti registrare dai costi di costruzione. La novità, rispetto al passato è che i medesimi rincari si segnalano in tutto il territorio nazionale. Forse perché la voglia di cambiare casa si è consolidata nei due lunghissimi anni di pandemia. L'Istat sottolinea inoltre che «nonostante il clima di incertezza e preoccupazione dovuto al conflitto in Ucraina, si conferma e si consolida il trend di crescita dei prezzi delle abitazioni avviatosi nel terzo trimestre 2019». Con una «persistente e vivace crescita dei volumi di compravendita» e cita l'Osservatorio del mercato immobiliare dell'Agenzia delle Entrate che ha registrato un aumento degli scambi del 12% nel primo trimestre, dopo il +15,7% del trimestre precedente. L'ultimo del 2021.
STRETTA SUI TASSI I dati si riferiscono ancora ai primi tre mesi dell'anno, prima della stretta sui tassi di interesse annunciata per luglio dalla Banca centrale europea che sta rendendo l'accesso ai mutui più costoso e finirà per impattare inevitabilmente sulle compravendite. Già a maggio, secondo gli ultimi dati dell'Associazione bancaria italiana, i tassi dei nuovi mutui hanno raggiunto i massimi da tre anni a questa parte, vale a dire dal febbraio 2019 e sono saliti in media poco sotto il 2%, per la precisione all'1,93%. Lo scorso anno, a maggio, erano fermi all'1,4%. A sostenere il mercato- e questa è una notizia positiva- sono soprattutto i più giovani, con l'aiuto delle agevolazioni del governo per la prima casa. Secondo l'analisi del Barometro Crif, a maggio, le richieste di mutui immobiliari da parte degli under 35 sono salite al 35,4% del totale in un contesto in cui la domanda complessiva è calata del del 16,8% rispetto all'anno precedente. Ma vale la pena di sottolineare che la flessione è marcata soprattutto per le surroghe, date le condizioni di mercato meno convenienti che hanno interrotto di fatto le sostituzioni.
CRESCITA ACQUISITA L'Istat calcola che la crescita acquisita dei prezzi delle abitazioni per il 2022, ovvero quella che si avrebbe in caso di variazioni nulle nel resto dell'anno, è del 2,8%. Ma l'incertezza è elevata. Un primo allarme sul mattone arrivato nientemeno che dalla presidente della Bce, Christine Lagarde, la settimana scorsa. Con gli aumenti dei tassi di interesse e l'erosione del reddito reale delle famiglie per l'inflazione, «il rischio di una correzione dei prezzi degli immobili sta aumentando», ha puntualizzato la Lagarde nel corso di un'audizione al Parla mento europeo. Il valore del rimbalzo registrato nei primi mesi dell'anno, comunque vale ancora di più perché interrompe una serie negativa durata un decennio. Nell'ultima edizione dell'analisi Housing in Europe, aggiornata al 2021, l'Eurostat calcolava che nell'ultimo decennio i prezzi degli immobili in Italia sono scesi del 15%. Segnalando però che nell'ultimo trimestre dello scorso anno le quotazioni avevano già fatto registrare una netta ripresa, con un rialzo del 4,2%. Un fenomeno tutto italiano: mentre nell'Unione europea, a partire dal 2013, la curva dei prezzi è sempre stata tesa costantemente al rialzo, con un'impennata tra il 2015 e il 2020, al contrario i prezzi in Italia sono calati nettamente dal 2011, per poi stabilizzarsi a partire dagli anni 2018-2019. Naturalmente resta da capire quale possa essere l'effetto della stretta monetaria della Bce attesa già per il prossimo mese.